La pertosse, conosciuta anche come “tosse convulsa”, è una malattia infettiva delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis. È altamente contagiosa e può colpire persone di tutte le età, ma è particolarmente pericolosa per i neonati e i bambini piccoli.
Cos’è la pertosse
La pertosse è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal batterio Bordetella pertussis. Si manifesta con una tosse caratteristica, spesso descritta come “canina” o “convulsa”, seguita da un caratteristico “strido”.
L’infezione colpisce principalmente le vie respiratorie, provocando infiammazione e produzione di muco. I primi sintomi, spesso simili a quelli di un comune raffreddore, possono ingannare, ma evolvono rapidamente in violenti attacchi di tosse che possono durare diverse settimane.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che la pertosse rappresenta ancora una minaccia significativa per la salute pubblica, soprattutto nei lattanti e nei bambini piccoli, nei quali può causare complicanze gravi, come polmonite, encefalopatia e, in rari casi, il decesso
Modalità di Trasmissione
Il contagio avviene per via aerea attraverso le goccioline di saliva espulse durante la tosse, gli starnuti o il semplice parlare. La pertosse ha un periodo di incubazione che varia da 7 a 10 giorni, ma i sintomi possono manifestarsi anche fino a tre settimane dopo l’esposizione.
Sintomi della Pertosse
La malattia si sviluppa in tre fasi principali:
Fase catarrale:
- Durata: 1-2 settimane.
- Sintomi: simili a un raffreddore comune, con naso che cola, febbre lieve e tosse secca.
- Contagiosità: massima in questa fase.
Fase parossistica:
- Durata: 2-6 settimane.
- Sintomi: tosse convulsa caratterizzata da episodi di “accessi” seguiti da un suono inspiratorio stridulo (detto “whoop”), vomito dopo la tosse, affaticamento.
- Nei neonati, la tosse può essere assente, sostituita da apnea (sospensione temporanea della respirazione).
Fase di convalescenza:
Durata: diverse settimane o mesi. Sintomi: riduzione progressiva della tosse, ma il rischio di complicanze secondarie (come polmonite) rimane
Complicanze
La pertosse può avere gravi conseguenze, soprattutto nei bambini non vaccinati e nei neonati. Le complicanze più comuni includono:
- Polmonite: spesso causata da infezioni batteriche secondarie.
- Convulsioni: dovute alla ridotta ossigenazione.
- Encefalopatia: rara ma grave, causata da insufficiente apporto di ossigeno al cervello.
- Danni alla gabbia toracica: dovuti agli accessi di tosse intensa.
Diagnosi
La diagnosi si basa su:
- Esame clinico: valutazione dei sintomi caratteristici.
- Test di laboratorio:
- Coltura di Bordetella pertussis tramite tampone nasofaringeo.
- PCR (reazione a catena della polimerasi) per rilevare il DNA del batterio.
- Test sierologici per identificare anticorpi specifici.
Trattamento
Il trattamento della pertosse si basa principalmente sull’uso di antibiotici, come l’eritromicina e l’azitromicina, che possono ridurre la durata e la gravità dei sintomi, nonché la contagiosità del paziente.
L’efficacia di questi farmaci è massima se somministrati nelle prime fasi della malattia.
Studi clinici hanno dimostrato che la terapia antibiotica precoce può ridurre la durata della fase parossistica, caratterizzata da violenti colpi di tosse.
Misure di supporto, come l’umidificazione dell’aria e l’assunzione di liquidi, possono alleviare i sintomi e prevenire la disidratazione. La vaccinazione rappresenta la strategia più efficace per prevenire la pertosse.
Il trattamento della pertosse include:
Antibiotici:
Macrolidi come eritromicina, azitromicina o claritromicina, utili per ridurre la contagiosità e accelerare il recupero, soprattutto se somministrati nelle prime fasi.
Cotrimossazolo come alternativa in caso di allergie.
Terapie di supporto:
- Idratazione adeguata.
- Ossigenoterapia nei casi di insufficienza respiratoria.
- Monitoraggio continuo nei neonati e nei pazienti a rischio.
Isolamento:
I pazienti devono essere isolati per almeno 5 giorni dall’inizio della terapia antibiotica per prevenire la trasmissione.
Prevenzione
La vaccinazione è il metodo più efficace per prevenire la pertosse. Il vaccino è parte del calendario vaccinale in molti Paesi e viene somministrato come:
Vaccino combinato DTPa (contro difterite, tetano e pertosse), raccomandato nei primi anni di vita con richiami successivi.
- Schema vaccinale tipico:
- Prima dose: a 2 mesi.
- Richiami: a 4 mesi, 6 mesi, 12-15 mesi e poi a 4-6 anni.
- Dose di richiamo per adulti: consigliata ogni 10 anni, soprattutto per chi lavora con bambini o neonati.
Pertosse negli Adulti
Negli adulti e negli adolescenti, la pertosse è spesso sottodiagnosticata perché i sintomi possono essere meno gravi. Tuttavia, essi rappresentano una fonte significativa di contagio per i neonati non ancora vaccinati.
Strategie di Prevenzione per Neonati
Vaccinazione materna: le donne in gravidanza dovrebbero ricevere una dose di richiamo del vaccino DTPa durante il terzo trimestre (tra la 27ª e la 36ª settimana di gestazione) per trasferire anticorpi protettivi al neonato.
Vaccinazione del nucleo familiare: raccomandata per i conviventi e i caregiver.
Epidemiologia
La pertosse è ancora un problema di salute pubblica a livello globale, nonostante la vaccinazione. La diminuzione della copertura vaccinale in alcune aree ha portato a un aumento dei casi. Secondo i dati dell’OMS, si stima che ogni anno la pertosse causi oltre 100.000 decessi, principalmente nei Paesi a basso reddito.
Conclusioni
La pertosse è una malattia prevenibile ma non va sottovalutata, soprattutto per il rischio che rappresenta per i neonati e i soggetti vulnerabili. Una diagnosi precoce, una terapia adeguata e una vaccinazione diffusa sono strumenti fondamentali per ridurne l’impatto. La promozione della consapevolezza sull’importanza della vaccinazione resta la chiave per limitare la diffusione di questa patologia.
FAQ
1. Cos’è la pertosse?
La pertosse, comunemente chiamata tosse convulsa, è un’infezione altamente contagiosa delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis. È caratterizzata da una tosse violenta e prolungata, spesso seguita da un caratteristico “strido”.
2. Quali sono i sintomi della pertosse?
La pertosse si manifesta in tre fasi:
- Fase catarrale: Simile a un comune raffreddore, con naso che cola, starnuti e leggera tosse.
- Fase parossistica: Caratterizzata da violenti colpi di tosse, spesso seguiti da un caratteristico “strido” inspiratorio.
- Fase di convalescenza: La tosse diventa meno frequente e meno intensa.
3. Come si trasmette la pertosse?
La pertosse si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie prodotte da un individuo infetto quando tossisce, starnutisce o parla. Il contagio è molto facile, soprattutto tra bambini non vaccinati.
4. Quali sono le complicanze della pertosse?
Nei bambini piccoli, la pertosse può causare complicazioni gravi, come:
- Apnea: Pausa respiratoria che può essere fatale nei neonati.
- Polmonite: Infezione polmonare.
- Convulsioni.
- Danni cerebrali.
5. Come si prevengono e curano la pertosse?
La prevenzione della pertosse avviene principalmente attraverso la vaccinazione. Il vaccino anti-pertosse è incluso nei vaccini esavalenti e fa parte del programma vaccinale nazionale.
Il trattamento della pertosse si basa sull’utilizzo di antibiotici, come l’eritromicina e l’azitromicina, che possono ridurre la durata e la gravità della malattia, soprattutto se somministrati nelle prime fasi. È importante sottolineare che gli antibiotici non eliminano completamente il batterio, ma riducono la contagiosità del paziente.
La Redazione
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