“Nella giungla” della medicina estetica: come scegliere in sicurezza, capire i limiti dei trattamenti e orientarsi tra promesse social e risultati reali
Perché oggi si parla di “giungla”
Il mercato della medicina estetica cresce a ritmo sostenuto, trainato da immagini perfette, “prima/dopo” ad alto impatto e promesse di risultati “in pausa pranzo”. In questo scenario, la voce di chi pratica da anni e con rigore è preziosa per fare chiarezza. L’intervista radiofonica alla dott.ssa Diletta Vitali – chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico con vent’anni di esperienza – offre uno sguardo dall’interno: “Fino a qualche anno fa la medicina estetica era appannaggio di noi chirurghi plastici, dei dermatologi e di medici formati con scuole specifiche. Ultimamente sempre più professionisti delle più disparate specialità si buttano nella medicina estetica pensando che sia facile, quasi banale, perché ‘basta una siringa’. Purtroppo non è così.”
La sua osservazione non è un vezzo corporativo: riguarda la sicurezza dei pazienti e la qualità dei risultati. Le procedure non chirurgiche non sono un “trucco” indolore: sono atti medici che presuppongono anatomia, indicazioni, controindicazioni e la capacità di gestire complicanze. Il recente incremento globale di trattamenti estetici – oltre trentaquattro milioni nel 2023 secondo la ISAPS – racconta sì una maggiore accessibilità, ma impone standard elevati di formazione e trasparenza dell’informazione sanitaria. Vedi i dati ISAPS Global Survey 2023. (ISAPS)
Dalla promessa al percorso: cosa vuol dire davvero “qualità” in medicina estetica
La dott.ssa Vitali usa un’immagine forte – la “giungla” – per indicare un campo dove operano professionisti con percorsi differenti e, talvolta, improvvisati. “Noi che lavoriamo in questo settore da tanti anni vediamo colleghi un po’ improvvisati: questo va a discapito dei risultati, della sicurezza e della medicina estetica fatta bene.”
Tradotto per il lettore: la qualità non coincide con il numero di follower né con la pulizia delle foto sui social, ma con titoli, esperienza, aggiornamento e rispetto delle linee guida. In Italia l’informazione sanitaria ha regole precise: le comunicazioni non possono essere promozionali o suggestive e devono essere veritiere e verificabili, come ricordano le linee guida FNOMCeO e gli Ordini provinciali (artt. 55–57 del Codice di Deontologia Medica). (Agenas ECM)
Social e “wow effect”: perché le immagini possono ingannare
“Viene postata una foto pre/post con effetto wow e si pensa che quel risultato si ottenga in una seduta sola, senza dolore o gonfiore. In realtà spesso il post è scattato mesi dopo e i risultati richiedono più sedute.” La dott.ssa Vitali indica tre domande-chiave da porre sempre: quando è stata fatta la foto “dopo”? Quante sedute sono servite? Qual è il costo complessivo del percorso? Domande semplici, che smontano la retorica del “tutto e subito” e restituiscono realismo clinico. Anche il legislatore ha puntato l’attenzione sulla correttezza dei messaggi: la pubblicità sanitaria scorretta può essere sanzionata; è un passo importante per proteggere i cittadini da contenuti fuorvianti.
Come riconoscere la professionalità: curriculum, aggiornamento, appartenenza scientifica
“Ognuno di noi ha un sito o comunque su internet si trova tutto. Verificare il curriculum, capire se il professionista si occupa di quella branca da tempo, se frequenta corsi d’aggiornamento e si tiene al passo con le novità. Al di là delle pubblicità, il passaparola resta un biglietto da visita importante.”
A questo buon senso si possono aggiungere due accortezze:
- cercare l’appartenenza a società scientifiche riconosciute (es. AICPE per l’estetica in chirurgia plastica), che richiedono requisiti formativi e aggiornamento;
- valutare se il professionista comunica rischi e limiti, non solo benefici: è indice di onestà informativa.
Oltre la “siringa”: anatomia, farmaci, dispositivi e gestione delle complicanze
La medicina estetica è tanto più “mini-invasiva” quanto più è massima la competenza. La dott.ssa Vitali lo chiarisce con un esempio: “La tossina botulinica è il trattamento di cui i pazienti hanno più paura, ma se usata da chi la conosce bene ha meno rischi e dà un effetto relativamente rapido (nell’arco di circa dieci giorni).” In Italia la tossina botulinica è un farmaco con indicazioni approvate; la conoscenza della posologia, dei muscoli bersaglio e delle possibili interazioni è parte integrante dell’atto medico.
Sul fronte filler (acido ialuronico e altri materiali) la prudenza è d’obbligo: gli eventi avversi gravi sono rari, ma esistono e richiedono mani esperte e protocolli immediati (ad esempio per gestire un’eventuale occlusione vascolare). La FDA sottolinea che l’iniezione accidentale in un vaso può comportare necrosi cutanea, disturbi visivi fino alla cecità e, in casi estremi, ictus: per questo i filler devono essere impiegati da professionisti formati, in setting adeguati e con prodotti tracciabili.
In Europa i filler rientrano tra i dispositivi regolati dal Regolamento (UE) 2017/745 e dagli atti applicativi (incluso l’Annex XVI e i regolamenti attuativi del 2022), con requisiti su sicurezza, tracciabilità, informazioni all’utente e formazione di chi li utilizza: una cornice che – se applicata – tutela il paziente.
Fake news, “do-it-yourself” e dispositivi non conformi: rischi reali, non virtuali
Le piattaforme social hanno alimentato un fenomeno inquietante: tutorial “fai-da-te”, penne a pressione per labbra e dispositivi non autorizzati venduti online. Le autorità sanitarie hanno messo in guardia: non esistono filler “casalinghi” sicuri; nessun filler è approvato per uso domestico e i dispositivi “needle-free” per l’iniezione di acido ialuronico possono causare danni permanenti. Anche qui, il principio è semplice: se un trattamento è medico, va eseguito in sede medica e da un medico.
A conferma del problema, in Italia la vigilanza è sempre più intensa: i NAS hanno effettuato controlli capillari sequestrando strutture non conformi e deferendo operatori privi dei requisiti. Non si tratta di allarmismo, ma di tutela concreta della salute pubblica.
Che cosa aspettarsi davvero: tempi, sedute, budget (“il conto della bellezza”)
“Alcuni effetti wow sono immediati – per esempio la distensione con tossina botulinica si apprezza in una decina di giorni – ma molti risultati strutturali richiedono mesi e più sedute.” La dott.ssa Vitali invita a fare i conti con la realtà: chiedere quante sedute, quando verrà scattato il “dopo” e quanto costerà tutto il percorso.
È una bussola preziosa: programmare tempi e budget riduce le delusioni. Anche i report globali confermano che le procedure non chirurgiche più eseguite nel mondo restano tossina botulinica e acido ialuronico: efficaci sì, ma transitorie; quindi, vanno manutenute nel tempo con richiami ragionati.
“Checklist” mentale per il paziente informato
La prima tutela è la trasparenza. Le linee guida sull’informazione sanitaria ricordano che la comunicazione deve essere veritiera e non ingannevole: un professionista serio spiega benefici, limiti, rischi, indicazioni e controindicazioni, chiarisce il consenso informato e consegna le istruzioni post-trattamento. Chiedi sempre: il prodotto è tracciabile? Il locale è autorizzato? Chi interviene potrà gestire un’eventuale complicanza (per esempio, una reazione vascolare a un filler)? Se la risposta è vaga, è un segnale da non ignorare.
La seconda tutela è la formazione. Chi inietta deve conoscere anatomia, varianti vascolari, piani di iniezione, farmacologia e dispositivi; deve aggiornarsi con regolarità. In Europa, i documenti di coordinamento del MDCG e gli atti attuativi sulla classificazione dei dispositivi insistono sul nesso tra rischio, performance e informazioni all’utilizzatore, inclusa la formazione documentata. Non è burocrazia: è prevenzione.
La terza tutela è la proporzione. Un viso armonico non si costruisce in mezz’ora: diffida dei “pacchetti” indistinti, delle correzioni eccessive e dei listini comparabili ai trattamenti estetici da centro benessere. La medicina è un’altra cosa. E come avverte la dott.ssa Vitali: “Ogni caso è un caso. Si analizza la richiesta, si costruisce un percorso su misura, si condividono tempi e obiettivi.”
Focus sui trattamenti più richiesti: tossina botulinica e filler
Tossina botulinica: farmaco, indicazioni e tempi
Il botulino rilassa temporaneamente alcuni muscoli mimici, attenuando le rughe dinamiche del terzo superiore del volto. È un farmaco soggetto a prescrizione, con precise indicazioni terapeutiche e (per alcuni marchi) estetiche: richiede anamnesi, valutazione delle aspettative e reiniezioni a distanza di mesi, perché l’effetto non è permanente. La nota informativa dell’AIFA spiega il meccanismo d’azione (blocco del rilascio di acetilcolina), i campi d’uso e le avvertenze: elementi che un professionista deve conoscere e spiegare con chiarezza al paziente.
Filler: materiali, rischi e gestione delle complicanze
I filler a base di acido ialuronico ripristinano volumi e definizioni; hanno profili di sicurezza favorevoli se usati correttamente e prodotti certificati. Tuttavia, esistono rischi – inclusa l’eventuale iniezione intravascolare – che impongono diagnosi tempestiva e trattamento immediato: è qui che si misura la professionalità. Le pagine della FDA rivolte ai cittadini sono chiare: scegliere solo operatori qualificati, evitare i prodotti non tracciabili e non acquistare filler online o per uso domestico.
“Giungla” o ecosistema? Il ruolo delle regole (che ci sono) e dei controlli (che ci devono essere)
Il quadro normativo europeo sui dispositivi, con il MDR e i relativi allegati, non è una formalità: pretende che i fabbricanti dimostrino sicurezza e performance, che la documentazione accompagni il prodotto e che gli utilizzatori siano informati (e formati). Anche i documenti applicativi e le linee guida del Medical Device Coordination Group ribadiscono questi principi. È un ecosistema che riduce l’improvvisazione e punisce le scorciatoie.
Sul versante dell’enforcement, l’attività dei NAS e del Ministero della Salute negli ultimi mesi ha portato a sequestri e denunce in strutture non conformi: il messaggio è chiaro, la sicurezza viene prima del business. Per il cittadino, significa una cosa semplice: scegliere professionisti che rispettano le regole non è solo “morale”, è più sicuro.
Le parole della dottoressa, senza filtri
Per dare il senso del discorso professionale – e il suo valore educativo – riportiamo alcuni passaggi chiave nell’esatto tenore con cui sono stati espressi:
- “Sempre più specialisti di altre branche si buttano nella medicina estetica pensando che sia facile. Non è così: non basta saper fare un intramuscolo per saper iniettare in sicurezza.”
- “Il passaparola resta un biglietto da visita importante, ma verificare il curriculum e l’aggiornamento continuo è il primo passo per distinguere un professionista serio.”
- “Le foto pre/post sui social non raccontano i tempi reali: spesso il risultato finale arriva dopo mesi e più sedute.”
- “La tossina botulinica è meno rischiosa di quanto si pensi se usata da chi la conosce bene e dà un effetto apprezzabile in circa dieci giorni.”
- “Ogni caso è un caso: si analizza la richiesta e si costruisce insieme un percorso.”
Dalla consultazione alla cura: come si struttura un percorso serio
Un incontro inizia con l’ascolto: anamnesi, aspettative, storia clinica, farmaci in corso. Segue l’esame obiettivo del volto o del distretto: proporzioni, dinamiche muscolari, qualità dei tessuti, asimmetrie preesistenti. Solo dopo si discute indicazione e piano di trattamento, chiarendo cosa è ottenibile, cosa non lo è e con quali tempi. L’informazione corretta – lo ribadiamo – è un dovere deontologico, non una cortesia di marketing.
Quando si pianificano filler o botulino, il professionista definisce: prodotto e marca (certificati e tracciabili), sedi e piani d’iniezione, quantità per seduta, numero indicativo di sedute, eventuali sinergie (peeling, laser frazionato, skinbooster), tempi di controllo e follow-up. Ogni consenso informato include i rischi: ecchimosi, edema, risultati asimmetrici temporanei, possibilità (rara) di eventi ischemici con i filler e loro gestione. L’atto medico non si conclude con l’iniezione: continua con l’assistenza post-procedura e con il monitoraggio.
Quanto conta il contesto: studio, autorizzazioni, tracciabilità dei prodotti
I trattamenti vanno eseguiti in ambienti idonei, con normative igienico-strutturali rispettate, dispositivi sterili e farmaci conservati correttamente. Non è un dettaglio: improvvisare in luoghi non autorizzati aumenta i rischi (infezioni, scarsa privacy, emergenze non gestibili). L’attività ispettiva recente lo ribadisce con fermezza. Chiedere quale filler si sta usando, vedere l’etichetta e annotare il lotto non è pignoleria: è tutela, anche in caso di eventi avversi.
Tornare coi piedi per terra: obiettivi “possibili”, armonia e cura della pelle
La dott.ssa Vitali richiama a un’estetica della misura. Il risultato “ben fatto” si nota poco, accompagna il viso, rispetta simmetrie e mimica, lascia spazio all’età e alla personalità. Il compito del medico non è dire sempre “sì”, ma illustrare alternative, proporre sequenze, diluire gli interventi nel tempo. È l’antidoto migliore alla “giungla”: ridare centralità alla relazione di cura e alla competenza.
E quando i social mostrano trasformazioni che sembrano miracolose in 24 ore, torni utile ricordare l’avvertenza della dott.ssa Vitali: “Chiedete quando è stato scattato quel ‘dopo’, quante sedute ci sono dietro e quanto ha speso quella persona.” La bellezza consapevole non è un’improvvisazione, è un percorso.
Per approfondire
Per navigare con maggiore consapevolezza tra richieste, indicazioni e aspettative, ecco alcuni contenuti di DossierSalute che completano il quadro:
- Botulino: tutto quello che c’è da sapere prima di sottoporsi al trattamento
- Botulino: utilizzi approvati e non approvati spiegati chiaramente
- Rinofiller: un’alternativa innovativa alla rinoplastica
- Estate 2025: i trattamenti estetici più richiesti per viso e corpo
- Le nuove tecnologie e i nuovi approcci in medicina estetica
- Eliminare una cicatrice: i trattamenti medici e chirurgici
Fonti per gli approfondimenti
- ISAPS Global Survey 2023 – statistiche globali su procedure chirurgiche e non chirurgiche. Report e comunicato. (ISAPS)
- AIFA – Nota informativa importante sulla tossina botulinica (meccanismo d’azione, indicazioni e avvertenze). PDF. (AIFA)
- FDA – Dermal fillers: safety information for consumers (rischi, avvertenze, gestione). Pagina informativa. (U.S. Food and Drug Administration)
- UE – Regolamento dispositivi medici (atti applicativi e requisiti informativi per prodotti di Annex XVI come i filler). Regolamento di esecuzione 2022/2346. (EUR-Lex)
- Ministero della Salute / NAS – Controlli nazionali su medicina estetica e sequestri di strutture non conformi. Notizia istituzionale. (Ministero della Salute)
foto:freepik
Dott.ssa Diletta Vitali, medico estetico – approfondimenti a cura di Lavinia Giganti, redazione
FAQ
Controlla curriculum, anni di esperienza in medicina estetica, partecipazione a corsi di aggiornamento e appartenenza a società scientifiche. Pretendi informazione chiara su rischi, benefici e alternative
È un farmaco sicuro se usato da medici esperti, con indicazioni precise. L’effetto compare in circa 7–10 giorni e non è permanente. Serve valutazione individuale e follow-up.
Raramente sì (ad esempio occlusione vascolare). Per questo servono operatori formati, prodotti certificati e ambienti idonei. Non acquistare o usare filler “fai-da-te”.
Dipende dall’obiettivo: molte correzioni richiedono più sedute distribuite nei mesi e una manutenzione periodica. Diffida delle promesse “tutto e subito”.
Perché mostrano spesso il punto di arrivo, non il percorso. Chiedi sempre quando è stato scattato il “dopo”, quante sedute ci sono dietro e il costo complessivo. Le regole sulla pubblicità sanitaria vietano messaggi ingannevoli.





