Adenomiosi e fibroma uterino: come trattarle con l’embolizzazione

Le patologie dell’utero , come curarle con l’intervento chirurgico mini invasivo dell’embolizzazione.

Adenomiosi e Fibroma Uterino: Una Panoramica

L’adenomiosi e il fibroma uterino sono due condizioni benigne dell’utero che spesso causano sintomi simili, ma hanno origini e caratteristiche diverse.

L’adenomiosi è una condizione in cui il tessuto endometriale, che normalmente riveste l’interno dell’utero, penetra e cresce all’interno della parete muscolare dell’utero (miometrio).

Non è ancora del tutto chiara la causa, ma si pensa possa essere legata a traumi uterini (come parti cesarei o altre operazioni sull’utero) o a fattori genetici e ormonali.

Questa patologia dell’utero non è un tumore ma viene denominata endometriosi, non la classica ma quella che colpisce, appunto, il muscolo uterino, si può definire dunque l’endometriosi dell’utero.

 I fibromi uterini (o miomi) sono tumori benigni che si sviluppano nel muscolo dell’utero. Sono molto comuni e possono variare in dimensioni e numero. Sono costituiti da tessuto muscolare liscio e tessuto fibroso.

 I fibromi sono legati a fattori ormonali (soprattutto estrogeni) e genetici.

Questi ultimi si possono riscontrare in donne con più di quarant’anni di età ma anche in donne più giovani.

Come ci si accorge di avere una patologia dell’utero, i sintomi.

I fibromi uterini (o miomi) possono causare una varietà di sintomi, ma in molte donne sono asintomatici, cioè non presentano segni evidenti. Quando presenti, i sintomi più comuni dei fibromi uterini includono:

 

  • Menorragia: Cicli mestruali molto abbondanti o prolungati.
  • Spotting: Sanguinamenti tra un ciclo e l’altro.
  • Dolore pelvico: Sensazione di pressione o pesantezza nella parte inferiore dell’addome o nella zona pelvica.
  • Crampi mestruali: Più intensi del normale.
  • Mal di schiena: Dolori alla parte bassa della schiena, spesso dovuti a fibromi di grandi dimensioni.
  • Minzione frequente: Pressione del fibroma sulla vescica può far sentire la necessità di urinare frequentemente.
  • Difficoltà a svuotare la vescica: Nei casi in cui il fibroma comprime la vescica, può risultare difficile svuotarla completamente.
  • Costipazione: Se il fibroma preme sull’intestino, può causare difficoltà a defecare o una sensazione di intestino non completamente svuotato.
  • Infertilità: In alcuni casi, i fibromi possono interferire con l’ovulazione o l’impianto dell’embrione.
  • Complicazioni in gravidanza: Aumentato rischio di aborto spontaneo, parto prematuro o anomalie nella posizione del feto.
  • Gonfiore addominale: Nei casi di fibromi di grandi dimensioni, l’addome può apparire gonfio, simile a una gravidanza.

Molte donne con fibromi non presentano sintomi evidenti, e la condizione viene spesso scoperta casualmente durante controlli ginecologici o ecografie pelviche di routine.

I sintomi dell’adenomiosi invece possono variare da lievi a gravi, e in alcuni casi possono non manifestarsi affatto.

Quando presenti, i sintomi più comuni dell’adenomiosi includono dolori molto intensi durante il ciclo mestruale, che possono peggiorare con il tempo,  alcune donne avvertono dolore continuo nella zona pelvica, anche al di fuori delle mestruazioni.

E’ possibile che i cicli mestruali siano prolungati o abbondanti, le mestruazioni possono durare più giorni del normale e essere molto abbondanti ed  accompagnate da coaguli di sangue.

L’utero può aumentare di dimensioni, causando una sensazione di pesantezza o gonfiore nell’addome inferiore, a volte simile a una gravidanza precoce ed è probabile il verificarsi durante i rapporti sessuali di dolore (dispareunia) .

Embolizzazione: Un’Alternativa Mini-Invasiva per Adenomiosi e Fibromi Uterini

 I fibromi si presentano sotto forma di noduli ben definiti, mentre l’adenomiosi causa un ispessimento diffuso del miometrio.

Entrambe le patologie sono trattabili (dove la terapia non ha portato a risultati positivi) con una procedura minimamente invasiva che sta diventando sempre più popolare per il trattamento di adenomiosi e fibromi uterini.

L’embolizzazione è indicata per donne che vogliono evitare un intervento chirurgico e che non sono necessariamente interessate a preservare la fertilità (anche se in alcuni casi la fertilità può essere preservata).

L’embolizzazione è una procedura minimamente invasiva che sta diventando sempre più popolare per il trattamento di adenomiosi e fibromi uterini.

L’embolizzazione consiste nell’occludere i vasi sanguigni che alimentano i fibromi o l’adenomiosi.

 In pratica, si introduce un catetere sottile nell’arteria femorale (accesso inguinale in anestesia locale) guidandolo fino alle arterie uterine, si applica una puntura all’inguine dal quale passa un piccolo catetere.

 Una volta raggiunta la destinazione, si inietta un materiale speciale (embolizzante) che blocca il flusso sanguigno verso i fibromi o l’adenomiosi. Privati del nutrimento, questi tessuti si riducono di dimensioni e vanno incontro a totale e progressiva regressione.

L’intervento in mani esperte dura 15-20 minuti, questa è l’opzione migliore per le donne affette da adenomiosi che possono oggi evitare di sottoporsi ad una isterectomia ( è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dell’utero), salvando il proprio utero dunque.

Non occorre l’utilizzo di bisturi né punti di sutura finali.

I tempi di recupero sono molto rapidi, la paziente può rimanere in ospedale per una notte o essere dimessa lo stesso giorno.

La maggior parte delle donne recupera in circa 7-10 giorni, con una graduale riduzione dei sintomi nei mesi successivi.

L’efficacia è alta per i fibromi, con molte donne che sperimentano un significativo miglioramento dei sintomi. Per l’adenomiosi, i risultati possono essere variabili ma in centri di alta esperienza si arriva ad avere un significativo miglioramento della sintomatologia in più del  90% delle pazienti.

In conclusione questa tecnica offre numerosi vantaggi, tra cui un minor trauma per l’organismo, tempi di recupero più rapidi e una buonissima efficacia nel combattere tutti i vari sintomi correlati della patologia in esame.

La redazione in collaborazione con il Dott. Tommaso Lupattelli Chirurgo Interventista a Milano


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