Alluce valgo: sintomi, rimedi, interventi

L’alluce valgo, purtroppo, è una patologia molto più diffusa di quanto si potesse mai pensare.

In questi casi, al di là dell’aspetto estetico – che sicuramente incide nella psicologia del paziente – ciò che più mette in difficoltà, è proprio il dolore che si prova.

Nell’articolo che segue, dunque, esamineremo, oltre alle cause in sé, anche i rimedi possibili ed un eventuale intervento chirurgico. Ovvero, quando farlo e se farlo.

Per cui, se desideri approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere le righe che seguono.

Cosa si intende per alluce valgo

Iniziamo il nostro approfondimento proprio dalle basi, e cioè, spiegando cos’è l’alluce valgo.

Questa patologia, prettamente femminile, si presenta come una vera e propria deviazione laterale dell’alluce. Quest’ultima, inclinandosi sempre di più verso le altre dita, ne determina, successivamente, la deviazione assiale a catena anche delle altre. La conclusione è che, anche tutte le altre dita, peggioreranno.

In più, contemporaneamente, si forma anche una sorta di sporgenza ossea sul lato della base del dito.

Infine, tutto questo, come se già non bastasse, causa anche un’ulteriore problematica, ovvero: la difficoltà nel trovare una calzatura idonea.

Calzature per coloro che soffrono di alluce valgo

L’alluce valgo è responsabile del cambiamento circa la forma delle dita del piede e, questo, inesorabilmente, significa che le calzature che si trovano in commercio – costose o meno che siano – non vanno affatto bene.

Quest’ultime, avendo una struttura interna standard, con l’alluce valgo si fa fatica a far entrare il piede al suo interno. Ma soprattutto, anche riuscendo, sarebbe molto complesso, nonché doloroso, camminarci.

Per cui, se anche tu soffri di alluce valgo, l’unica cosa che ti consigliamo di fare è quella di recarti in un negozio che vende articoli sanitari.

Qui potrai trovare dei modelli “già pronti” ma anche richiedere delle modifiche su misura. Certamente i costi sono più alti rispetto ad una scarpa che potresti comprare in un grande magazzino, ma qui si parla di salute e non più di banale estetica.

Però fai attenzione anche ad una cosa: la scarpa non è mai una causa che concorre alla formazione dell’alluce valgo, tanto meno un suo peggioramento. Ovviamente però, se quest’ultima è un modello stretto (esempio, a punta) o con il tacco, sarà molto probabile che, sia l’infiammazione e sia l’arrossamento, risultino poi alquanto accentuati.

Ma quali sono le cause che concorrono alla formazione dell’alluce valgo?

Spesso ci si chiede: “ma quali sono le cause che scatenano la patologia dell’alluce valgo?”

E qui, le risposte corrette sono addirittura due. Le cause possono riguardare la genetica di ognuno di noi, oppure, motivi legati alla costituzione fisica del soggetto interessato.

Di conseguenza, questa patologia si ramifica in altri due segmenti. L’alluce valgo può essere: primitivo o secondario.

L’alluce valgo primitivo si manifesta quando non è legato a nessun’altra causa o eventi che possano concorrere alla sua formazione.

Quando l’alluce valgo può essere secondario

L’alluce valgo secondario invece, è determinato da cause acquisite come ad esempio le malattie autoimmunitarie, degenerative, post-traumatiche oppure, la presenza di uno scorretto asse del retro piede.

Come individuare i sintomi

I sintomi legati all’alluce valgo sono piuttosto chiari e ben comprensibili.

Il primo campanello d’allarme riguarda sicuramente il dolore che si manifesta in corrispondenza della base dell’alluce. Qui, sul lato interno infatti, si forma una sorta di sporgenza ossea sormontata successivamente da una borsite. Mano a mano che passano i giorni, percepirai sempre più infiammazione e la parte interessata sarà sempre più rossa.

Dopo il dolore iniziale, osserverai una deviazione assiale secondaria. Ovvero, l’alluce si inclina sempre di più – ma lentamente – verso le dita.

Questa situazione, purtroppo, “non si ferma qui”. Ne risentono anche le altre dita. Assumono infatti la posizione “a martello” e, peggiorando, si lussano anch’esse sui loro rispettivi metatarsi.

Nemmeno la pianta del piede rimane immune all’alluce valgo. Infatti, proprio qui, vedrai formarsi dei calli, anch’essi dolorosi, dovuti alla sporgenza plantare dei metatarsi.

I primi esami da fare in caso di sospetto di alluce valgo

Il primo passo utile da fare è quello di recarsi dal proprio medico di base e spiegare la situazione. Quest’ultimo ti indicherà il nome di un buon ortopedico a cui rivolgersi.

Effettuata una prima visita ortopedica, ti verrà consigliato di procedere con una radiografia (meglio “in carico” nelle proiezioni standard)

Eventualmente, il medico, se lo riterrà opportuno, ti chiederà anche una TAC o una risonanza magnetica al piede.

Una volta raccolti tutti gli esiti ed una volta che il quadro clinico sarà ben chiaro e definito, il medico ti consiglierà quale terapia è maggiormente consigliata per te.

In cosa consiste il trattamento conservativo

Prima di valutare altre soluzioni, si preferisce tentare il trattamento conservativo. Che però, specifichiamo fin da subito, quest’ultimo lavora sul dolore, attenuandolo, ma non sulla deformità del piede stesso.

Il primo consiglio che ti indicherà il medico sarà proprio quello che riguarda la calzatura corretta. Inoltre, ricordati di porre attenzione con i tacchi; quest’ultimi non dovrebbero mai superare i cinque centimetri.

Molto importanti sono anche i plantari. Servono infatti a non sovraccaricare la parte anteriore dei piedi ed aiutano anche con il dolore. Lo minimizzano dando così del sollievo.

Continuare a recarsi dal fisioterapista è sicuramente consigliato. Seduta dopo seduta inizierai a percepire un dolore più lieve o comunque meno spiccato.

Chiaro che, il trattamento farmacologico, gioca un ruolo fondamentale. Il medico infatti, ti indicherà quale è maggiormente consigliato per la tua situazione. Ma più in generale, vengono prescritti medicinali in grado di ridurre il dolore così come l’infiammazione.

L’intervento chirurgico, quando prenderlo in considerazione

Quando la cura farmacologica non è più sufficiente, si inizia a valutare l’intervento chirurgico.

Quest’ultimo viene organizzato in base alla condizione del paziente. Così come le tecniche chirurgiche da mettere in atto dipendono molto da come si presenta il piede del soggetto. Molto spesso vengono adottate delle metodiche “miste” proprio per riuscire a trattare il piede in base alle necessità.

E quando parliamo di metodiche miste significa che una parte dell’operazione verrà svolta mediante la tecnica percutanea e, per la restante parte, il medico chirurgo lavorerà mediante delle piccole incisioni.

In alcuni casi infatti, operare soltanto l’alluce valgo non è sufficiente. Bisogna bensì intervenire anche sulle altre dita del piede (spesso a martello”), sui tendini e sui metatarsi (riportare i metatarsi nella loro posizione allineata).

La redazione – Monica Penzo

La redazione in collaborazione con il Dott. Fabrizio Arensi – Ortopedico esperto in patologie del Piede e della Caviglia

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