Come trattare e prevenire le ulcere vascolari e da decubito?
Le ulcere rappresentano una delle sfide più complesse nel campo della chirurgia vascolare, specialmente quando coinvolgono gli arti inferiori. Queste lesioni possono essere il risultato di molteplici fattori, tra cui l’insufficienza venosa, l’insufficienza arteriosa o la pressione prolungata su punti specifici del corpo (i decubiti).
In questo articolo esamineremo in dettaglio la natura delle ulcere vascolari e da decubito, i loro trattamenti e le strategie di prevenzione.
Cos’è un’ulcera vascolare?
Le ulcere vascolari, come suggerisce il nome, sono lesioni della pelle che si sviluppano a causa di problemi della circolazione sanguigna. Queste ulcere sono spesso localizzate agli arti inferiori, in particolare a livello di gamba e piede. Le ulcere vascolari sono frequentemente di origine venosa, ma anche arteriose o miste come vedremo di seguito:
● le ulcere venose: rappresentano la forma più frequente tra le ulcere vascolari, costituendo circa il 70% dei casi. Queste ulcere si sviluppano a causa di un cattivo funzionamento del sistema venoso, noto come insufficienza venosa cronica. L’insufficienza venosa cronica provoca un accumulo di sangue nelle parti più declivi dell’arto inferiore, causando gonfiore (edema), dilatazione delle vene (varici) e, nei casi più avanzati, appunto ulcere. Le ulcere venose spesso si distinguono per i loro caratteristici margini a “carta geografica”. Inoltre, solitamente il paziente avverte meno dolore tenendo le gambe alzate e riducendo così l’edema.
● le ulcere arteriose: sono associate all’arteriopatia periferica, una condizione caratterizzata dall’ostruzione delle arterie. Questo provoca una scarsa ossigenazione dei tessuti che porta alla morte cellulare e alla formazione delle lesioni cutanee. A differenza delle ulcere venose, le ulcere arteriose presentano margini molto netti e tendono a migliorare tenendo le gambe in posizione declive. Comportano spesso importante perdita di sostanza ed intenso dolore. La causa principale dell’arteriopatia è l’aterosclerosi alla base della quale ci sono i noti fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, fumo, familiarità). Proprio il diabete è coinvolto in quelle forme di ulcere vascolari che prendono il nome di “piede diabetico”.
Trattamento delle ulcere vascolari
Il trattamento delle ulcere vascolari varia a seconda della loro causa sottostante e della gravità della lesione. Tuttavia, è essenziale adottare un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse figure professionali, tra cui chirurghi vascolari, dermatologi e infermieri specializzati nella gestione delle lesioni croniche.
Terapia compressiva e gestione delle ferite
Una componente chiave nel trattamento delle ulcere venose è la terapia compressiva. Questa può includere bendaggi elastocompressivi o l’uso di calze elastiche che aiutano a migliorare il deflusso sanguigno dalle zone più declivi riducendo l’edema. Per le ulcere arteriose, invece, la compressione è di certo controindicata e si devono utilizzare invece altri approcci, come ad esempio la toilette chirurgica per rimuovere il tessuto necrotico.
Procedure chirurgiche
In alcuni casi, possono essere necessarie procedure chirurgiche per promuovere la guarigione delle ulcere vascolari. Queste possono includere interventi di rivascolarizzazione quali l’angioplastica o il bypass. In altre parole le ulcere che non rispondono al trattamento conservativo possono richiedere anche la chirurgia per favorirne la guarigione.
Piaghe da decubito: definizione e trattamento
Le ulcere da decubito, conosciute anche come piaghe da decubito o lesioni da pressione, si verificano quando la pressione prolungata su una parte del corpo causa danni ai tessuti. Queste lesioni si sviluppano più comunemente nelle aree soggette a pressione costante, come i talloni, i gomiti, il sacro e i fianchi in quei pazienti che non riescono a muoversi (sindrome da allettamento).
Stadi delle piaghe da decubito
Le ulcere da decubito sono classificate in diversi stadi in base alla loro gravità:
- Stadio I: la cute è arrossata e può essere calda al tatto; in questa fase non vi è soluzione di continuità dei tessuti, cioè lo strato cutaneo superficiale è integro.
- Stadio II: si verifica un danneggiamento dello strato cutaneo superficiale venendosi a formare una vera e propria erosione.
- Stadio III: la lesione coinvolge tutti gli strati dell’epidermide e può coinvolgere anche il tessuto sottostante, come il grasso sottocutaneo.
- Stadio IV: è la fase più avanzata, in cui la lesione si estende attraverso tutti gli strati tissutali e può coinvolgere muscoli, tendini e persino l’osso.
Come si curano le piaghe da decubito?
Il trattamento delle piaghe da decubito dipende dallo stadio della lesione e può includere una combinazione di misure conservative e procedure chirurgiche.
Gestione delle lesioni
Nelle fasi iniziali, la gestione delle ulcere da decubito può comprendere la sola rimozione della pressione sulla zona interessata, la pulizia delle ferite e l’applicazione di medicazioni appropriate. È fondamentale mantenere un’adeguata idratazione e nutrizione per favorire la guarigione dei tessuti.
Chirurgia delle piaghe da decubito
Nei casi più avanzati, può essere necessario ricorrere alla chirurgia per rimuovere il tessuto necrotico e promuovere la guarigione. Le procedure chirurgiche possono includere anche la chiusura delle lesioni con innesti o lembi cutanei per coprire aree anche estese.
Cause delle ulcere vascolari e delle ulcere da decubito
Le ulcere vascolari sono causate da un cattivo flusso sanguigno a livello dei tessuti coinvolti; questo può essere il risultato di diversi fattori, tra cui:
- stili di vita inadeguati, cattiva alimentazione, fumo, sedentarietà;
- patologie sottostanti, come il diabete, le patologie autoimmuni, le neuropatie;
- l’immobilizzazione con decubito prolungato;
- gli esiti chirurgici;
- i traumi;
- le ustioni.
Le ulcere da decubito si sviluppano, come detto, principalmente a causa della pressione prolungata su una determinata area del corpo. Alcuni fattori che aumentano il rischio di sviluppare ulcere da decubito includono:
- l’età avanzata;
- i problemi circolatori;
- l’immobilità o l’allettamento;
- la malnutrizione;
- la ridotta sensibilità;
- l’incontinenza.
Prevenzione delle ulcere vascolari e da decubito
La prevenzione è essenziale per ridurre il rischio di sviluppare queste lesioni spesso croniche. Alcune strategie preventive includono:
- il movimento: cambiare spesso la posizione in quelle persone che sono costrette a letto o in sedia a rotelle;
- l’igiene: mantenere la cute pulita e idratata per prevenire l’irritazione e la formazione di lesioni;
- l’utilizzo di dispositivi di supporto: materassi e cuscini anti-decubito per ridistribuire la pressione.
Le ulcere vascolari e da decubito rappresentano una sfida significativa per i pazienti e i professionisti sanitari. Il trattamento e la gestione di queste lesioni richiedono un approccio multidisciplinare integrato che tenga conto delle cause sottostanti e delle esigenze individuali dei pazienti. La prevenzione rimane il pilastro fondamentale nella lotta contro queste lesioni spesso croniche. Un’attenzione tempestiva e accurata può contribuire a migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti.
Ricorda sempre di consultare un medico o un professionista sanitario qualificato per una valutazione e un trattamento appropriati.
FAQ
Come si curano le ulcere venose?
Le ulcere venose richiedono un trattamento mirato che spesso coinvolge una combinazione di terapie. La terapia compressiva è fondamentale per migliorare il deflusso sanguigno e ridurre l’edema. Questo può essere ottenuto tramite l’uso di bendaggi elastocompressivi e le calze elastiche. Inoltre, è importante mantenere la zona interessata pulita e idratata e seguire le indicazioni del medico riguardo la gestione delle ferite. Nei casi più gravi, possono essere necessari interventi chirurgici per ripristinare il flusso sanguigno compromesso e promuovere la guarigione delle lesioni.
Come si curano le ulcere arteriose?
Il trattamento delle ulcere arteriose dipende dalla causa sottostante la lesione, che va quindi individuata. Fondamentale è la gestione delle ferite per favorire la guarigione e, nei casi più gravi, possono risultare necessari interventi chirurgici per ripristinare la circolazione compromessa. È importante consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Quali sono i 4 stadi delle ulcere da decubito?
Le ulcere da decubito sono classificate in quattro stadi in base alla gravità della lesione:
- Stadio I: la cute è arrossata e può essere calda al tatto; in questa fase non vi è soluzione di continuità dei tessuti, cioè lo strato cutaneo superficiale è integro.
- Stadio II: si verifica un danneggiamento dello strato cutaneo superficiale venendosi a formare una vera e propria erosione.
- Stadio III: la lesione coinvolge tutti gli strati dell’epidermide e può coinvolgere anche il tessuto sottostante, come il grasso sottocutaneo.
- Stadio IV: è la fase più avanzata, in cui la lesione si estende attraverso tutti gli strati tissutali e può coinvolgere muscoli, tendini e persino l’osso.
Quali sono i segni premonitori delle piaghe da decubito?
I segni premonitori delle piaghe da decubito includono:
- arrossamento della cute nella zona interessata;
- cambiamenti di temperatura della cute, che può essere più calda o più fredda del normale;
- sensazione di bruciore nella zona colpita fino a dolore;
- indurimento della cute o formazione di calli;
- perdita di sensibilità nella zona interessata.
È importante prestare attenzione a questi segni e adottare misure preventive per evitare lo sviluppo delle lesioni.
La Redazione in collaborazione con il Dott. Leonino A. Leone – Chirurgia Vascolare
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