Il tradimento, in ogni sua forma – amicale, amoroso o professionale – è una realtà molto più frequente di quanto si possa immaginare. Gabriella Turnaturi, nel suo libro Tradimenti, sottolinea come questa esperienza rappresenti una delle più grandi incertezze nei rapporti umani: la difficoltà di conoscere veramente l’altro.
Mentre la Turnaturi esplora i tradimenti storici più celebri, come quello di Giuda nei confronti di Gesù o di Bruto e Cassio verso Giulio Cesare, in questo articolo ci concentreremo sul tradimento nella coppia, una delle esperienze più temute e dolorose nelle relazioni amorose. L’infedeltà è tra le principali cause di separazione e divorzio e, attraverso l’analisi di studi scientifici e della pratica clinica, cercheremo di fornire una panoramica più chiara di questo fenomeno complesso.
Cosa si intende per tradimento? Una questione di percezione
Il concetto di tradimento non è univoco e varia da persona a persona. Alcuni considerano un atto di infedeltà qualsiasi rapporto sessuale extraconiugale, mentre per altri la vera ferita risiede nella vicinanza emotiva con una terza persona.
Uno studio pubblicato sulla rivista Evolutionary Psychology da Kruger e collaboratori (2013), citato dalla rivista “Psicologia Contemporanea” ha evidenziato una differenza significativa tra uomini e donne nella percezione del tradimento. I risultati hanno mostrato che:
- Gli uomini tendono a considerare il tradimento fisico, anche occasionale, come il più doloroso e inaccettabile.
- Le donne, invece, danno maggiore peso all’infedeltà emotiva, soffrendo di più per gesti di intimità come scambiarsi messaggi amorosi o tenersi per mano con un’altra persona.
Questa distinzione riflette un diverso approccio all’attaccamento e alla relazione di coppia, che può influenzare profondamente la reazione all’infedeltà.
Un esperimento sulla percezione del tradimento
Per approfondire la questione, possiamo analizzare un interessante esperimento condotto dal professor W. Pasini a Ginevra e riproposto in seguito durante un corso AISPA. Ai partecipanti venivano presentati due scenari e chiesto quale li avrebbe feriti di più:
- Scoprire che il partner, durante un rapporto intimo con loro, pensava a qualcun altro.
- Scoprire che il partner aveva avuto un rapporto sessuale con un’altra persona, ma in quel momento pensava a loro.
I risultati hanno evidenziato una netta differenza tra i due generi:
- Gli uomini soffrivano maggiormente per l’infedeltà fisica.
- Le donne erano più turbate dall’infedeltà mentale ed emotiva.
Nella pratica clinica, questa distinzione si riflette frequentemente nelle coppie in terapia, confermando come l’infedeltà possa essere vissuta in modi molto diversi.
Infedeltà sessuale e infedeltà emotiva: due facce della stessa medaglia
Per comprendere appieno il concetto di tradimento, è necessario adottare una definizione più ampia che includa sia la dimensione fisica che quella emotiva. Secondo Snyder e collaboratori (2007), il tradimento può essere definito come “una violazione delle aspettative o degli standard di una relazione, attraverso un coinvolgimento emotivo o fisico con un’altra persona”.
Questa definizione riconosce il peso della fiducia infranta e delle aspettative disattese, che spesso generano dolore, rabbia e insicurezza nel partner tradito.
Le conseguenze del tradimento sulla coppia
L’infedeltà può avere effetti devastanti sulla relazione, generando un senso di tradimento profondo, perdita di fiducia e dolore emotivo. Alcune delle possibili conseguenze includono:
- Diminuzione della fiducia reciproca, rendendo difficile il proseguimento della relazione.
- Aumento di conflitti e incomprensioni, con discussioni frequenti e sentimenti di rabbia e frustrazione.
- Difficoltà nella comunicazione, con il rischio di allontanamento emotivo tra i partner.
- Separazione o divorzio, soprattutto se il tradimento viene scoperto e non si riesce a ricostruire il rapporto.
Si può superare un tradimento?
Nonostante il dolore che porta con sé, il tradimento non sempre segna la fine di una relazione. Alcune coppie riescono a ricostruire la fiducia e a rafforzare il legame attraverso il dialogo e la terapia di coppia. Alcuni passaggi fondamentali per affrontare l’infedeltà includono:
- Affrontare apertamente il problema, senza evitare la conversazione.
- Capire le cause del tradimento, analizzando cosa ha portato a questa situazione.
- Lavorare sulla comunicazione e sull’empatia, cercando di comprendere il punto di vista dell’altro.
- Ristabilire la fiducia con il tempo, attraverso azioni concrete e coerenti.
Non tutte le relazioni sopravvivono a un tradimento, ma per alcune coppie questa crisi può diventare un’opportunità di crescita e di rinnovamento del legame.
Le Cause del Tradimento e il Fenomeno del Traditore Seriale
Tradimento e Biologia: Una Spinta Naturale?
Quando si parla di infedeltà, esistono diverse teorie che cercano di spiegare il motivo per cui alcune persone tradiscono. Una delle più controverse è quella di matrice biologica ed evoluzionistica, secondo cui la fedeltà non sarebbe una condizione naturale dell’essere umano, ma piuttosto un’imposizione culturale, religiosa e sociale nata per tutelare l’istituzione della famiglia.
Secondo questo approccio, sia gli uomini che le donne sarebbero biologicamente predisposti a cercare più partner sessuali, rispondendo a un istinto primordiale volto alla conservazione della specie. Questa teoria troverebbe conferma nella storia dell’umanità, dove la poligamia è stata e continua a essere una pratica diffusa in molte culture.
Poligamia e Poliandria: Due Modelli Alternativi di Relazione
Osservando le strutture familiari in diverse parti del mondo, troviamo esempi concreti di come la monogamia non sia l’unico modello esistente:
- Poligamia: Comune in molti Paesi musulmani, è regolamentata legalmente e prevede la possibilità per un uomo di avere più mogli.
- Poliandria: Meno conosciuta e decisamente meno frequente, ma documentata in alcune società, questa pratica prevede che una donna abbia più mariti. È stata osservata in passato in Tibet e oggi sopravvive in alcune minoranze in India, Bhutan, Nepal e Sudafrica (sebbene in forma non legalizzata).
Nonostante queste osservazioni antropologiche, il dibattito resta aperto. Alcuni sostengono che l’infedeltà sia inevitabile in una società che impone la monogamia come norma esclusiva, mentre altri si concentrano sulle motivazioni psicologiche dietro al tradimento, che spesso affondano le radici nel vissuto personale e nelle dinamiche relazionali.
Le Cause Psicologiche del Tradimento
Se tralasciamo il dibattito biologico ed evoluzionistico, emergono numerose motivazioni psicologiche che possono portare una persona a tradire. Tra le più comuni troviamo:
- Insoddisfazione affettiva e/o sessuale: Quando un partner non si sente apprezzato, desiderato o compreso, può cercare altrove ciò che gli manca.
- Ricerca di emozioni e novità: Il bisogno di sperimentare nuove sensazioni può spingere alcune persone verso l’infedeltà, specialmente in relazioni di lunga durata.
- Bassa autostima e bisogno di conferme: Alcuni individui tradiscono non per insoddisfazione nei confronti del partner, ma per sentirsi più desiderabili e valorizzati.
- Vendetta o risentimento: Un tradimento può essere una risposta a un torto subito, percepito o reale.
- Opportunità favorevole: A volte il tradimento non è premeditato, ma avviene per una serie di circostanze favorevoli e momenti di debolezza.
Oltre a queste motivazioni individuali, esiste un altro fenomeno degno di attenzione: il tradimento seriale, in cui l’infedeltà diventa un’abitudine ripetitiva.
Il Traditore Seriale: Mito o Realtà?
Un vecchio detto popolare afferma: “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, suggerendo che alcune abitudini, come il tradimento, tendano a ripetersi nel tempo. Ma questa credenza trova conferma nella scienza?
Il Tradimento Come Modello Comportamentale Ripetitivo
Uno studio pubblicato sulla rivista Archives of Sexual Behaviour nel 2017 da Knopp e collaboratori( Citato dalla rivista Psicologia Contemporanea) ha analizzato il fenomeno del traditore seriale seguendo un campione di 484 adulti attraverso due relazioni sentimentali. I risultati hanno mostrato che:
- Chi aveva tradito nella prima relazione aveva una probabilità tre volte maggiore di tradire anche nella relazione successiva, rispetto a chi non aveva mai tradito.
- Sebbene l’infedeltà passata sia emersa come un fattore di rischio, non è un destino inevitabile.
Questa tendenza può essere spiegata attraverso il concetto freudiano di “coazione a ripetere”, secondo cui le persone tendono a replicare determinati schemi comportamentali, anche se dannosi o disfunzionali.
Quando la Coppia “Accetta” il Tradimento
Nella mia esperienza clinica, ho incontrato alcuni casi di traditori seriali, ma in diversi di essi il comportamento infedele era tollerato dal partner. Questo fenomeno si può definire “collusione di coppia”, ossia una dinamica tacita in cui uno dei partner accetta, più o meno consapevolmente, il tradimento dell’altro.
Un caso emblematico che ricordo riguarda un uomo, proprietario di una catena di negozi, che aveva occasionali relazioni extraconiugali con alcune sue dipendenti. La moglie era a conoscenza di questi episodi, ma li tollerava fintanto che lui tornava sempre a casa. La crisi è emersa solo quando l’uomo si è innamorato di una delle sue amanti ed è stato tentato di lasciare la famiglia. È stato solo in quel momento che la moglie ha richiesto una terapia di coppia per affrontare la situazione.
La terapia ha portato l’uomo a scegliere di restare con la moglie e i figli, ma in un successivo colloquio individuale ha ammesso che, se si fosse ripresentata l’occasione di una “avventura mordi e fuggi”, probabilmente non avrebbe saputo resistere. Egli giustificava il proprio comportamento con l’idea che “l’uomo è un cacciatore”, un concetto che, a suo dire, gli era stato confermato anche da un noto psicoanalista suo amico.
La Dipendenza Sessuale Come Fattore di Tradimento
Una variante del tradimento seriale è quello che si verifica quando chi tradisce lo fa a causa di una vera e propria dipendenza sessuale. Questo fenomeno, noto come “Sexual Addiction”, è oggetto di dibattito nella comunità scientifica.
- Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) non riconosce ufficialmente la dipendenza sessuale come disturbo psichiatrico.
- L’ICD-11 (International Classification of Diseases), invece, introduce il “comportamento sessuale compulsivo” all’interno della categoria dei disturbi del controllo degli impulsi, definendo precisi criteri diagnostici.
Senza addentrarci nelle classificazioni cliniche, il nostro obiettivo è comprendere come questa condizione possa essere alla base del tradimento. Per illustrare meglio la questione, riporto un caso particolarmente emblematico affrontato nella mia pratica clinica.
Un Caso di Tradimento Legato alla Dipendenza Sessuale
Circa sei anni fa, una coppia si rivolse a me per una presunta crisi legata alla sfera sessuale. Il problema, inizialmente descritto come un calo del desiderio da parte del marito, nascondeva in realtà una verità molto più complessa e dolorosa.
Attraverso i colloqui individuali con l’uomo, emerse un evento traumatico avvenuto durante l’adolescenza: mentre tornava a casa da scuola in treno, in un vagone poco affollato, venne abusato sessualmente da un uomo adulto. Come spesso accade nei casi di traumi non elaborati, l’episodio non sembrava aver lasciato tracce evidenti nel breve periodo, ma con il tempo riaffiorò, influenzando profondamente la sua sessualità.
Il trauma aveva legato l’atto sessuale a una dinamica di sottomissione e controllo, portandolo a sviluppare una dipendenza sessuale che si manifestava attraverso incontri periodici con una dominatrice professionista. Solo in questo contesto, che riproduceva la dinamica subita in gioventù, riusciva a provare eccitazione e piacere.
L’impossibilità di condividere questo aspetto con la moglie lo aveva spinto a una doppia vita, alimentata dal senso di colpa e dal bisogno compulsivo di ripetere l’esperienza. In questo caso, il tradimento non era dovuto a un’assenza di amore o di attrazione per la moglie, ma alla necessità di rispondere a un impulso psicologico profondo e irrisolto.
Il Tradimento Come Mancanza di Comunicazione Emotiva
Un’altra causa frequente del tradimento è l’incapacità di esprimere la propria sofferenza o frustrazione all’interno della coppia. Quando un partner non riesce a verbalizzare il proprio disagio, può cercare inconsciamente una via di fuga attraverso un tradimento emotivo o fisico.
Il Caso di Gaetano: Tradire per Sentirsi Considerato
Un esempio significativo è quello di Gaetano (60 anni), legato sentimentalmente a Marta (53 anni) da 15 anni.
Nonostante l’amore e il legame consolidato, Gaetano aveva recentemente ricontattato la sua ex fidanzata, che non sentiva da oltre dieci anni. Il tutto era avvenuto attraverso pochi messaggi, ma il gesto non era passato inosservato a Marta, che scoprendolo aveva iniziato a dubitare della solidità della loro relazione.
Ma perché Gaetano aveva cercato la sua ex?
Analizzando la sua storia, emergono alcuni elementi chiave:
- Un passato sentimentale turbolento, con diverse relazioni, talvolta anche in contemporanea.
- Un matrimonio giovanile durato solo un anno e mezzo, senza figli.
- Un rapporto difficile con la figlia di Marta, ora adolescente, che non ha mai accettato la sua presenza, considerandolo il responsabile della separazione tra i suoi genitori.
La ragazza, infatti, escludeva Gaetano dai momenti familiari più importanti (Natale, compleanni, festività), preferendo la presenza del padre biologico. Durante un viaggio in montagna, Gaetano si era sentito ridotto al ruolo di semplice autista, senza un posto chiaro all’interno della famiglia.
Questa continua sensazione di esclusione e marginalizzazione aveva creato in lui un profondo disagio, che però non riusciva a comunicare apertamente a Marta. Sentendosi solo e non considerato, Gaetano aveva trovato una via di fuga nel ricontattare la sua ex, forse per ricercare una conferma di sé e della propria importanza.
La Reazione di Marta e l’Inizio della Terapia
Quando Marta scoprì i messaggi, la sua fiducia nella relazione vacillò. Sebbene Gaetano non avesse instaurato una vera relazione parallela, il suo comportamento era stato sufficiente a generare un’insicurezza profonda nella coppia. Marta temeva che Gaetano volesse “tenere il piede in due scarpe”, anche perché nei primi anni della loro relazione lui aveva avuto difficoltà a impegnarsi in modo esclusivo.
Consapevoli della necessità di affrontare il problema, entrambi hanno deciso di intraprendere un percorso terapeutico di coppia.
Un Percorso di Riscoperta e Comunicazione
Secondo il modello di Beavers, una coppia funzionale è quella in cui entrambi i partner riescono a esprimere apertamente le proprie emozioni e i propri bisogni. Nel caso di Gaetano e Marta, la terapia ha creato uno spazio sicuro in cui poter affrontare il problema alla radice:
- Gaetano ha riconosciuto il suo senso di esclusione e il suo bisogno di sentirsi parte integrante della vita di Marta.
- Marta ha compreso quanto il comportamento della figlia avesse influito sul malessere di Gaetano e ha iniziato a riflettere su possibili soluzioni.
- La coppia ha imparato a comunicare meglio le proprie frustrazioni, riducendo il rischio di cercare soluzioni disfunzionali come la ricerca di un “piano B”.
Anche se il percorso è ancora all’inizio, entrambi sembrano dotati di empatia reciproca e complicità, due elementi fondamentali per ristabilire l’equilibrio e progettare un futuro insieme. Tuttavia, la risoluzione completa della crisi potrebbe richiedere ancora del tempo, fino a quando la figlia di Marta non lascerà spontaneamente la casa ad esempio per frequentare l’università.
Il Tradimento Come Rimedio all’Infelicità Personale: Una Fuga dalla Propria Insoddisfazione
Infelicità Personale e Tradimento: Un Legame Complesso
Il tradimento non sempre nasce da una crisi di coppia, ma può essere il riflesso di un malessere personale preesistente. In questi casi, l’infedeltà diventa una sorta di rimedio improprio per colmare un vuoto interiore che il partner, per diverse ragioni, non riesce a percepire o comprendere.
A differenza del tradimento dovuto a una relazione disfunzionale, qui il problema risiede altrove: nelle scelte di vita fatte in passato, in un lavoro insoddisfacente, in un’identità personale mai pienamente realizzata. Questa insoddisfazione esistenziale viene portata inconsciamente nella coppia e, quando il partner non è in grado di riconoscerla o alleviarla, il soggetto può iniziare a cercare conferme e attenzioni altrove.
Il Caso di Rita: Il Tradimento Pensato Come Via di Fuga
Un esempio emblematico è quello di Rita, una donna che ha seguito un percorso di studi filosofici che ha terminato con difficoltà e con scarso entusiasmo. Dopo alcuni anni di insegnamento, si è resa conto che quel lavoro non la appagava e ha deciso di lasciarlo. Nel frattempo, ha costruito una famiglia con due figli, ma senza il supporto di nonni o parenti vicini, la gestione familiare è diventata sempre più faticosa.
Il matrimonio, nel tempo, ha perso la sua vivacità, e Rita, trovandosi in un nuovo impiego come commessa, ha iniziato a ricevere attenzioni e complimenti da parte di clienti e colleghi. Tra questi, un uomo più adulto e affascinante ha catturato il suo interesse, mettendola in crisi. Pur non cedendo al corteggiamento, ha sentito nascere in sé il desiderio di essere desiderata, di sentirsi ancora interessante agli occhi di qualcuno.
A questo punto, Rita ha espresso al marito una richiesta inaspettata: “Perché non ci troviamo entrambi un amante?”. L’uomo, inizialmente scioccato e offeso, ha interpretato questa domanda come una perdita di fiducia nella loro relazione. Tuttavia, col tempo, entrambi hanno compreso che questa richiesta nascondeva un disagio più profondo: Rita non era infelice a causa del matrimonio, ma per una crisi esistenziale che il marito non aveva colto. La coppia ha quindi deciso di intraprendere un percorso terapeutico per comprendere e affrontare il problema alla radice.
Il Tradimento Come Verifica della Propria Sessualità
Quando il Tradimento Nasce dal Dubbio sul Proprio Funzionamento Sessuale
Un altro aspetto interessante del tradimento riguarda il bisogno di verificare la propria funzionalità sessuale. Questo fenomeno è particolarmente diffuso tra gli uomini che si interrogano sulla propria capacità di provare desiderio e piacere.
Spesso, chi si trova in questa situazione è combattuto tra due ipotesi:
- Il problema è generale? Ovvero, esiste una disfunzione sessuale che si manifesta con qualsiasi partner?
- Il problema è circoscritto? Ovvero, la difficoltà riguarda solo la relazione con la propria compagna/moglie?
Per sciogliere questi dubbi, alcuni uomini arrivano a tradire la propria partner, non tanto per desiderio di un’altra donna, ma per testare la propria potenza sessuale in un contesto diverso.
Il Caso di Un Uomo di 60 Anni: Tra Sesso e Sentimento
Un caso recente riguarda un uomo di 60 anni, in relazione con una donna molto più giovane (25 anni di differenza). Negli anni, il suo desiderio sessuale nei confronti della compagna era drasticamente diminuito, portandolo a chiedersi se il problema fosse circostanziale (legato solo alla loro relazione) o generale (legato alla sua sessualità in senso più ampio).
Decise così di avere un’esperienza extraconiugale, un tradimento episodico, per capire se fosse ancora in grado di provare attrazione fisica. Il risultato fu sorprendente: scoprì di poter ancora funzionare sessualmente, ma capì anche che con la sua partner aveva sviluppato una separazione netta tra sesso e sentimento. Nel tempo, il loro rapporto si era trasformato in una convivenza affettuosa, ma priva di desiderio.
Questa consapevolezza portò l’uomo a riflettere sulla propria sessualità: se da giovane la viveva come un impulso irrinunciabile, con il tempo l’aveva progressivamente sublimata in altre passioni, come la cultura e i viaggi. Il tradimento gli permise di comprendere che il suo interesse per il sesso era ormai secondario, e che ciò che desiderava davvero era un rapporto più fraterno e affettuoso con la sua partner, piuttosto che una relazione basata sulla passione.
Il Tradimento Conseguente alla Consapevolezza Tardiva del Proprio Orientamento Sessuale
Negli ultimi decenni, un numero crescente di coppie si trova ad affrontare una crisi matrimoniale legata a un aspetto tanto delicato quanto complesso: la scoperta tardiva del proprio orientamento sessuale. Sebbene questa situazione porti quasi sempre a un tradimento, ritengo opportuno trattarla separatamente, in quanto le motivazioni alla base sono profondamente diverse rispetto ad altri tipi di infedeltà.
Si tratta di casi in cui, dopo anni di matrimonio o convivenza – spesso con figli – uno dei partner realizza di essere attratto da persone dello stesso sesso, riconoscendo in sé un’identità che fino a quel momento aveva negato o represso.
Un caso clinico: quando il desiderio nasconde un’identità inconfessata
Nella mia esperienza terapeutica, mi sono imbattuto in situazioni di questo genere, una delle quali, avvenuta circa dieci anni fa, si rivelò particolarmente significativa.
La coppia si era rivolta a me per affrontare una difficoltà nella sfera sessuale: la donna manifestava un normale desiderio sessuale, accentuato dal desiderio di maternità avendo 37 anni una età “critica” per la donna da un punto di vista biologico mentre il compagno sembrava vivere un calo progressivo della libido.
Nel corso delle sedute, però, emerse una verità più profonda. L’uomo, inizialmente restio ad ammetterlo persino a sé stesso, era in realtà omosessuale. Per anni aveva represso questa consapevolezza, sia per paura del giudizio familiare che per il desiderio di aderire a un modello di vita eterosessuale.
Tuttavia, nell’ultimo anno, un incontro con un uomo più adulto e già consapevole della propria sessualità aveva fatto crollare ogni difesa. Per la prima volta, il paziente si era concesso di vivere il proprio vero orientamento, portandolo a una presa di coscienza definitiva.
Questa consapevolezza lo ha inevitabilmente condotto a confessare tutto alla compagna, che pur soffrendo per la fine della relazione, ha affrontato la situazione con maturità, senza rancore. Il loro rapporto si è concluso pacificamente, segnando per entrambi un nuovo inizio.
Un caso di cronaca: l’infedeltà di una moglie che si scopre omosessuale
Situazioni simili sono sempre più frequenti e non di rado vengono raccontate anche dai media.
Ad esempio, il 15 febbraio 2025, sulla rubrica “Infedeli” del quotidiano La Repubblica, è stato pubblicato lo sfogo di un uomo, Mauro (nome di fantasia), 47enne di Roma. Dopo vent’anni di matrimonio e una figlia, sua moglie si è innamorata di un’altra donna e ha deciso di lasciare la famiglia per vivere appieno la sua vera identità.
Anche volti noti dello spettacolo hanno condiviso esperienze simili. Il conduttore Alberto Matano, per esempio, ha raccontato di aver avuto relazioni eterosessuali in gioventù, con tanto di fidanzata, prima di comprendere e accettare pienamente il suo orientamento sessuale, che lo ha poi portato a sposare il suo attuale compagno.
Perché alcuni scoprono tardi la propria omosessualità?
Mentre molti omosessuali dichiarano di aver intuito o sospettato la propria inclinazione già in età infantile, in altri casi la consapevolezza arriva con grande ritardo. Le ragioni di questo svelamento tardivo sono molteplici:
- Il bisogno di sentirsi “normali”: Molti giovani, per paura di sentirsi diversi dai coetanei, tendono a conformarsi ai comportamenti del gruppo, reprimendo eventuali impulsi che potrebbero farli sentire emarginati.
- Il timore di deludere la famiglia: La paura di ferire i genitori o di non essere accettati può portare una persona a negare il proprio orientamento sessuale anche per anni.
- Il rischio di discriminazione: Durante l’adolescenza, il timore di essere preso in giro, insultato o escluso dal gruppo sociale può spingere un ragazzo o una ragazza a fingere di provare attrazione per il sesso opposto.
- Il tentativo di “normalizzarsi”: Alcune persone, confuse sulla propria sessualità, provano in buona fede a vivere una vita eterosessuale, sposandosi e costruendo una famiglia. Solo con il tempo e magari con un incontro rivelatore, arriva la presa di coscienza definitiva.
Il Tradimento Come Verifica Estrema dei Sentimenti del Partner
Un’altra tipologia di tradimento, legata più all’insicurezza affettiva che all’orientamento sessuale, è quella che potremmo definire “tradimento per verifica”.
Questa dinamica è ben rappresentata nella trama del film Se scappi, ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere. Nel film, il personaggio interpretato dalla Roberts, Maggie, fugge dall’altare per ben quattro volte, incapace di affrontare il matrimonio. Solo quando incontra Ike (Richard Gere), il giornalista che si interessa alla sua storia, riesce a compiere il grande passo. Ike, infatti, dopo essere stato abbandonato sull’altare da Maggie, non si rassegna e continua a cercarla, dimostrandole di tenerci davvero.
Il Significato Psicologico del Tradimento per Verifica
Qual è il messaggio dietro questa dinamica?
In alcuni casi, il tradimento non è mosso dal desiderio di rottura, ma piuttosto da un bisogno inconscio di conferme. Il partner infedele potrebbe voler dire:
- “Se ci tieni davvero a me, dimostramelo”.
- “Voglio vedere se sei disposto a lottare per noi”.
- “Sono desiderato/a anche da altri: se non ci credi, te lo dimostro”.
Si tratta di un comportamento che rientra in una sorta di test relazionale: il tradimento diventa un modo disfunzionale per capire quanto il partner sia realmente coinvolto nella relazione.
Tuttavia, questo meccanismo può facilmente sfuggire di mano. Infatti:
- Il partner tradito potrebbe non cogliere il messaggio implicito, interpretando invece l’infedeltà come un segnale di disamore e allontanandosi definitivamente.
- Si rischia una spirale di vendetta e competizione, in cui entrambi i partner si dimostrano “desiderabili” agli occhi degli altri, generando una situazione sempre più tossica e distruttiva.
- Il Tradimento Come Punizione o Ripicca nei Confronti del Partner
- Un’ulteriore motivazione che può spingere una persona a tradire è il desiderio di punire il partner o di vendicarsi per un torto subito.
- Questa forma di tradimento non ha bisogno di particolari spiegazioni: quando, all’interno della coppia, la comunicazione emotiva viene meno e si sostituisce con comportamenti impulsivi o “agiti”, il rischio è quello di entrare in una spirale distruttiva, senza sapere dove si andrà a finire.
Il Tradimento Come Tentativo Consapevole o Inconscio di Porre Fine a una Relazione Insoddisfacente
Esiste infine una particolare forma di tradimento che può essere interpretata come una via di fuga da una relazione ormai logorata, oppure come un gesto estremo, un colpo assestato al “muro” che ci tiene imprigionati in una situazione frustrante.
In questi casi, il partner con cui si consuma l’infedeltà non è necessariamente destinato a diventare il nuovo compagno o la nuova compagna, ma spesso il tradimento segna comunque la fine definitiva della relazione preesistente.
Un esempio concreto di questa dinamica è rappresentato dalla storia di Giancarlo, dirigente d’azienda divorziato, e Gabriella, la veterinaria con cui aveva iniziato una relazione che si era poi trasformata in una convivenza nella campagna novarese.
Giancarlo, appassionato cacciatore, per amore di Gabriella – animalista convinta, che considera gli animali come veri e propri figli – aveva rinunciato alla caccia, trasformando la sua passione in quello che lui stesso definiva un “safari fotografico”. Tuttavia, dopo dieci anni di convivenza, la relazione aveva iniziato a vacillare.
Giancarlo si sentiva messo in secondo piano, percepiva che Gabriella dedicava le sue attenzioni prima ai cani, poi ai cavalli, poi ai gatti e, solo alla fine, a lui.
A complicare la situazione c’erano anche i problemi di salute di Gabriella, ai quali Giancarlo era molto sensibile, tanto da sentirsi in colpa all’idea di lasciarla. Per questo motivo, avevano deciso di intraprendere una terapia di coppia, ma in realtà Giancarlo non desiderava più un rapporto sentimentale con Gabriella. Il suo sogno sarebbe stato trasformare la loro relazione in un legame affettuoso, simile a quello tra fratello e sorella.
Gabriella, però, rifiutava categoricamente questa idea. Nonostante il suo carattere forte e anticonformista, si sentiva ancora una donna desiderabile e non voleva essere relegata a un rapporto fraterno con l’uomo con cui aveva condiviso dieci anni della sua vita.
A quel punto, la terapia di coppia non poté che prendere un’unica direzione: la separazione.
Giancarlo si trasferì in un appartamento che aveva acquistato qualche mese prima e, durante una seduta individuale, mi confidò che da un po’ di tempo intratteneva una relazione occasionale con una donna più giovane di lui, conosciuta nel paese.
All’inizio si trattava di una relazione di fuga, un modo per spezzare le catene della convivenza con Gabriella, che ormai gli stava stretta. Ma col passare del tempo, quel rapporto si fece più stabile e, inevitabilmente, Gabriella ne venne a conoscenza.
Anche per lei la separazione inizialmente fu dolorosa, ma grazie alla sua professione – che le permetteva di avere molti contatti sociali – ebbe l’opportunità di riallacciare i rapporti con un cliente che da sempre le aveva dimostrato interesse. Con il tempo, anche lei riuscì a ricostruire la propria vita sentimentale, trovando finalmente un nuovo equilibrio.
Conclusione
A prescindere dalle motivazioni, il tradimento non è mai un atto privo di significato: rappresenta sempre un segnale, una manifestazione di bisogni insoddisfatti, desideri repressi o frustrazioni mai affrontate.
Nel contesto della società occidentale contemporanea, sarebbe interessante riflettere sul ruolo che il tradimento ha assunto nel tempo. Come ci ricordava Zygmunt Bauman, in una “società liquida” anche il sentimento amoroso e il concetto di fedeltà rischiano di diventare fluidi e instabili.
Ma questa è una riflessione che merita di essere approfondita in un altro articolo.
Riflessioni Finali
Il tradimento, nelle sue molteplici sfaccettature, è spesso percepito come una ferita insanabile, un atto che mina le basi della fiducia e della stabilità di una coppia. Tuttavia, se osservato con maggiore attenzione, esso non è mai un evento casuale o privo di significato, ma rappresenta piuttosto il sintomo di un disagio più profondo, un segnale che qualcosa nella relazione o nell’individuo non funziona più come dovrebbe.
Abbiamo analizzato diverse tipologie di tradimento, ognuna con le proprie dinamiche e motivazioni:
- Il tradimento legato a una dipendenza sessuale non risolta, in cui l’infedeltà diventa uno sfogo compulsivo, spesso radicato in traumi del passato mai elaborati.
- Il tradimento come incapacità di comunicare le proprie frustrazioni, dove il traditore non trova il coraggio di esprimere il proprio disagio e cerca all’esterno ciò che non riesce a negoziare all’interno della coppia.
- Il tradimento conseguente alla consapevolezza tardiva del proprio orientamento sessuale, che porta una persona a dover fare i conti con una verità rimossa o mai pienamente accettata.
- Il tradimento come verifica estrema dei sentimenti del partner, in cui il tradire diventa un modo – spesso inconsapevole – per testare l’importanza che si ha per l’altro.
- Il tradimento come punizione o ripicca, dove il traditore vuole far soffrire il partner come lui stesso si è sentito ferito.
- Il tradimento come via di fuga da una relazione ormai soffocante, un modo per liberarsi da un legame divenuto una prigione emotiva.
Nonostante le differenze, emerge un filo conduttore comune: il tradimento è spesso il risultato di una difficoltà irrisolta, di una sofferenza non espressa, di un bisogno di cambiamento che non riesce a trovare altre vie di espressione.
In una società sempre più fluida e frenetica, dove tutto è in continua trasformazione, anche le relazioni amorose hanno perso la loro staticità. Come sosteneva Zygmunt Bauman, viviamo in una “società liquida”, in cui le relazioni sono sempre più precarie, soggette a continue ridefinizioni e minacciate dalla paura dell’impermanenza. In questo scenario, il concetto stesso di fedeltà si è fatto più sfumato, meno assoluto.
Ciò non significa che il tradimento sia inevitabile o giustificabile, ma ci invita a riflettere su quanto sia importante la comunicazione nella coppia, la capacità di affrontare insieme le difficoltà e di ascoltarsi autenticamente. Il tradimento non è altro che il sintomo di un malessere che, se intercettato in tempo e affrontato con onestà, può persino diventare un’opportunità per comprendere meglio se stessi, il partner e la direzione che si vuole dare alla propria vita sentimentale.
Alla fine, più che condannare il tradimento in sé, sarebbe più utile chiedersi: quali bisogni non sono stati ascoltati? Quali problemi non sono stati affrontati? Quali silenzi hanno scavato la distanza tra i partner? La risposta a queste domande potrebbe essere la chiave per prevenire, comprendere e, in alcuni casi, persino superare il tradimento stesso.