Scopriamo la differenza tra celiachia, allergia al frumento e sensibilità al glutine, i loro sintomi e come diagnosticare queste condizioni per gestirle al meglio.
Cos’è il glutine?
Il glutine è una proteina presente principalmente nei cereali come frumento, orzo e segale. È composto principalmente da due frazioni proteiche: gliadina e glutenina.
La gliadina è responsabile della plasticità della pasta, mentre la glutenina conferisce elasticità, permettendo così la lievitazione e la formazione di un impasto soffice e malleabile.
Il glutine si forma quando la farina viene mescolata con acqua e impastata. Questa proteina crea un reticolo che intrappola l’anidride carbonica prodotta durante la fermentazione, essenziale per la panificazione e la produzione di pasta.
È importante notare che il glutine non è essenziale per la salute, ma fornisce un apporto nutritivo importante quando presente negli alimenti. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stata una crescente consapevolezza e preoccupazione riguardo al glutine, con un aumento della domanda di prodotti senza glutine.
Questo ha portato alla creazione di un mercato dedicato, ma ha anche suscitato dibattiti sulla qualità nutrizionale di questi prodotti e sul costo associato.
Celiachia: Una Malattia Autoimmune
La celiachia è una malattia autoimmune permanente che si sviluppa in risposta all’assunzione di glutine, una proteina presente principalmente nel grano, nell’orzo e nella segale.
In individui geneticamente predisposti, il glutine induce una reazione immunitaria che causa un’infiammazione dell’intestino tenue, portando a danni alla mucosa intestinale e a malassorbimento di nutrienti.
I sintomi della celiachia possono variare notevolmente e includono:
- Sintomi gastrointestinali: diarrea, gonfiore, dolore addominale e nausea.
- Sintomi extra-intestinali: anemia, affaticamento, problemi cutanei (come dermatite erpetiforme), osteoporosi e ritardo nella crescita nei bambini
La malattia può presentarsi in forme diverse, dalla celiachia classica, con sintomi evidenti, alla forma subclinica, in cui i sintomi non sono immediatamente riconoscibili, ma la malattia è confermata da test sierologici e biopsie intestinali.
La diagnosi di celiachia si basa su una combinazione di criteri, tra cui:
- Sintomi correlabili.
- Esami genetici per la presenza degli alleli HLA-DQ2 e HLA-DQ8.
- Test sierologici positivi per anticorpi contro la transglutaminasi tissutale (tTG) o altri marcatori
L’unico trattamento efficace per la celiachia è una dieta rigorosa e permanente priva di glutine. Ciò comporta l’eliminazione di tutti gli alimenti contenenti grano, orzo e segale, e l’adozione di alternative senza glutine. Una gestione attenta della dieta è fondamentale per prevenire complicazioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
La distinzione tra sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) e allergia al glutine
È importante distinguere tra sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) e allergia al glutine, poiché si tratta di condizioni diverse con cause, sintomi e trattamenti specifici.
Sensibilità al glutine non celiaca (NCGS), è una condizione meno conosciuta e studiata rispetto alla celiachia e all’allergia al glutine. La diagnosi di NCGS può essere complessa e richiedere l’aiuto di uno specialista.
In caso di sospetta intolleranza al glutine, è fondamentale rivolgersi al medico per una valutazione accurata e una diagnosi corretta.
È una condizione in cui una persona presenta sintomi simili a quelli della celiachia (gonfiore, stanchezza, mal di testa, etc.) dopo aver consumato glutine, ma senza la presenza dei marcatori biologici tipici della celiachia (anticorpi e lesioni intestinali).
Le cause non sono ancora del tutto chiare. Si ipotizza una reazione infiammatoria o un’alterazione della permeabilità intestinale in risposta al glutine.
I sintomi invece variano molto da persona a persona e possono includere: gonfiore addominale, diarrea o stitichezza, mal di testa, stanchezza, dolori articolari, disturbi del sonno.
Per quanto riguarda la diagnosi si effettuano test per escludere celiachia e allergie alimentari. Solitamente è correlata alla presenza di una genetica predisponente (DQ2 e/o DQ8 positivi).
La dieta con limitazione di glutine può migliorare i sintomi in molti casi, ma non esiste una cura definitiva.
L’allergia al glutine è una reazione del sistema immunitario a specifiche proteine del grano.
- Cause: Reazione allergica mediata dalle IgE.
- Sintomi: Possono manifestarsi sintomi sia a livello gastrointestinale (vomito, diarrea) che a livello cutaneo (orticaria, eczema) o respiratorio (asma). Nei casi più gravi, può verificarsi shock anafilattico.
- Diagnosi: Test cutanei (prick test), esame del sangue (RAST) e, in alcuni casi, test di provocazione.
- Trattamento: Evitare rigorosamente tutti i prodotti contenenti glutine e, in caso di reazioni gravi, avere sempre a portata di mano un autoiniettore di adrenalina.
Sia la NCGS che l’allergia al glutine possono causare notevoli disagi nella vita quotidiana. Una diagnosi corretta e un trattamento adeguato sono fondamentali per migliorare la qualità di vita delle persone affette da queste condizioni.
Intolleranza al glutine: sintomi, diagnosi e trattamento
L’intolleranza al glutine è un termine generico che indica una serie di disturbi che causano reazioni avverse all’assunzione di glutine, una proteina presente in alcuni cereali come frumento, orzo, segale e farro.
I sintomi dell’intolleranza al glutine possono variare da persona a persona e possono includere:
- Disturbi gastrointestinali: diarrea, stitichezza, gonfiore addominale, nausea, vomito
- Disturbi generali: stanchezza cronica, mal di testa, dolori articolari, anemia
- Problemi cutanei: eczema, orticaria
- Disturbi neurologici: formicolio, intorpidimento
La diagnosi dell’intolleranza al glutine richiede una valutazione medica accurata e può includere:
- Esami del sangue: per verificare la presenza di anticorpi specifici per la celiachia.
- Biopsia intestinale: per esaminare eventuali danni ai villi intestinali.
- Test cutanei: per rilevare eventuali allergie al glutine.
- Dieta di eliminazione: consiste nell’eliminare il glutine dalla dieta per un periodo di tempo e osservare se i sintomi migliorano.
La diagnosi è solitamente fatta per esclusione, dopo aver effettuato test per la celiachia e per allergie al grano, i quali devono risultare negativi. Se i sintomi migliorano dopo aver escluso il glutine dalla dieta, si può sospettare un’intolleranza al glutine.
La gestione dell’intolleranza al glutine implica l’esclusione totale degli alimenti che contengono glutine per un periodo di tempo, solitamente almeno due mesi. Questa strategia aiuta a verificare se i sintomi migliorano.
Molti alimenti naturali, come riso e mais, non contengono glutine e possono essere inclusi nella dieta. Inoltre, il mercato offre un’ampia gamma di prodotti senza glutine, facilitando l’adozione di una dieta priva di glutine.
È importante sottolineare che:
- La diagnosi di intolleranza al glutine deve essere effettuata da un medico specialista.
- L’autodiagnosi e l’automedicazione non sono consigliate.
- Seguire una dieta senza glutine senza una diagnosi medica può portare a carenze nutrizionali.
Conclusione
Glutine, celiachia, allergia al frumento e sensibilità al glutine sono tutte condizioni che richiedono diagnosi e trattamenti specifici. Se sospetti di avere uno di questi problemi, consulta un medico per una valutazione approfondita e segui una dieta adeguata per la tua condizione.
FAQ
1. Quali alimenti contengono glutine?
Alimenti come pane, pasta, pizza e cereali a base di frumento, orzo o segale contengono glutine. Anche molti prodotti trasformati possono contenerlo, quindi è importante leggere le etichette.
2. Qual è la differenza tra celiachia e sensibilità al glutine?
La celiachia è una malattia autoimmune che danneggia l’intestino tenue, mentre la sensibilità al glutine non provoca danni misurabili ma può causare sintomi simili. La diagnosi della celiachia è confermata da test medici, mentre la sensibilità al glutine è spesso diagnosticata per esclusione.
3. Posso sviluppare una sensibilità al glutine più tardi nella vita?
Sì, è possibile sviluppare sensibilità al glutine o celiachia a qualsiasi età. La causa esatta di queste condizioni non è ancora del tutto compresa, ma fattori genetici e ambientali possono giocare un ruolo.
4. La dieta senza glutine è benefica anche per chi non ha la celiachia?
Non ci sono prove sufficienti che dimostrino che una dieta senza glutine offra benefici per chi non ha sensibilità o celiachia. Anzi, eliminare il glutine senza motivo può portare a carenze nutrizionali se non si fa attenzione.