La disprassia è un disturbo neurologico che influisce sulle abilità motorie del soggetto, ma spesso è accompagnata da sintomi visivi che possono incidere significativamente sul suo apprendimento e sviluppo.
In questo articolo, esploreremo approfonditamente la relazione tra la disprassia e i sintomi visivi, oltre a fornire informazioni utili su come riconoscere e gestire questa condizione, specialmente in contesti scolastici.
Cos’è la disprassia e i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
La disprassia, nota anche come disturbo della coordinazione motoria, è una condizione che compromette la capacità di pianificare e eseguire movimenti volontari in assenza di problemi motori primari (come lesioni cerebrali o muscolari).
Questo disturbo può manifestarsi in diverse forme, tra cui:
- disprassia motoria
- disprassia verbale
- disprassia visiva
Disprassia visiva: cos’è e come si manifesta
La disprassia visiva è una variante della disprassia che coinvolge principalmente le abilità visuo-spaziali e visuo-motorie del soggetto. Le persone con disprassia visiva possono avere difficoltà nella percezione spaziale, nella coordinazione occhio-mano e nel riconoscimento di schemi visivi complessi. Queste difficoltà possono riflettersi negativamente sulle prestazioni accademiche e sulle attività quotidiane.
Tipi di disprassia
Esistono due principali tipologie di disprassia:
- Disprassia secondaria: È associata ad altre patologie e sindromi, come la Paralisi Cerebrale Infantile, la Sindrome di Williams, la Sindrome di Down, i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, i Disturbi Neurologici e Neuromuscolari, i Disturbi Visivi e l’ADHD.
- Disprassia primaria o pura: Non è associata ad altre condizioni patologiche e il livello cognitivo del bambino risulta nella norma.
Sebbene la manifestazione clinica della disprassia segua un quadro generale comune in entrambe le tipologie, è nella disprassia pura che è possibile osservare in modo più evidente i sintomi caratteristici di questo disturbo.
Sintomi visivi associati alla disprassia
I sintomi visivi associati alla disprassia possono essere vari e includono:
- Difficoltà nella percezione spaziale: I bambini con disprassia visiva potrebbero avere problemi nel comprendere relazioni spaziali come sopra/sotto, dentro/fuori, destra/sinistra.
- Scarsa coordinazione occhio-mano: Possono incontrare difficoltà nel tracciare linee, copiare da un modello o seguire istruzioni che coinvolgono movimenti precisi.
- Difficoltà nel riconoscimento di forme e simboli: Potrebbero avere problemi nel distinguere tra forme simili o nel riconoscere simboli come lettere e numeri.
- Scarsa capacità di copiare o disegnare: Potrebbero mostrare una bassa precisione nel copiare figure o nel disegnare oggetti.
Disprassia a scuola
La disprassia, sia nella sua forma motoria che visiva, può influenzare negativamente gli apprendimenti scolastici del bambino, in particolare nelle aree della scrittura e della lettura.
- Difficoltà nella scrittura: La scrittura richiede la programmazione e la coordinazione di movimenti fini e precisi, che devono essere elaborati e messi in atto in modo efficace. Nei bambini con disprassia, questo processo risulta particolarmente difficoltoso, rendendo spesso quasi inaccessibile la scrittura manuale.
- Difficoltà nella lettura: Oltre alla scrittura, anche la capacità di lettura può essere compromessa nella disprassia. Ciò può verificarsi sia in caso di una disprassia generalizzata, sia in presenza di una disprassia settoriale dello sguardo. In entrambi i casi, i movimenti oculari non fluidi e discontinui rendono difficoltoso l’orientamento dello sguardo durante la lettura, portando il bambino a saltare lettere e parole. Questo si ripercuote sulla comprensione del testo, poiché il bambino non riesce ad accedere correttamente al significato di ciò che legge.
Queste difficoltà negli apprendimenti scolastici possono causare frustrazione, senso di inadeguatezza e isolamento sociale, con il rischio di evolversi in problemi comportamentali.
Valutazione e diagnosi della disprassia
La diagnosi di disprassia viene effettuata da uno specialista, generalmente il neuropsichiatra infantile, attraverso un percorso di valutazione multidisciplinare.
Valutazione disprassia qualitativa e quantitativa
Il processo di valutazione si articola su due livelli:
- Valutazione qualitativa: Basata sull’osservazione diretta dei punti di forza, dei deficit e delle modalità di espressione delle diverse funzioni da parte del bambino.
- Valutazione quantitativa: Attraverso la somministrazione di test specifici, che permettono di quantificare le performance del bambino e confrontarle con un campione di riferimento.
Questi test valutano le competenze motorie, la programmazione e il sequenziamento dell’azione, l’articolazione del linguaggio, la scrittura, la lettura e altre funzioni.
Dopo le valutazioni, gli specialisti (neuropsichiatra infantile, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, logopedista) si confrontano in équipe per definire la diagnosi di disprassia e delineare un piano di intervento personalizzato.
Approcci riabilitativi per la disprassia
La disprassia, essendo una condizione permanente, richiede un approccio riabilitativo mirato e multidisciplinare per migliorare le condizioni del bambino e supportare il suo sviluppo. Le terapie utilizzate includono:
- Terapia neuropsicomotoria: La terapia neuropsicomotoria si concentra sull’aspetto motorio, agendo all’interno di un contesto di gioco e sfruttando i punti di forza del bambino per fornire schemi di movimento più funzionali ed ecologici.
- Terapia logopedica: La terapia logopedica si focalizza sullo sviluppo di strategie per affrontare gli apprendimenti scolastici, come la scrittura e la lettura, supportando il bambino nelle sue difficoltà.
Strumenti compensativi per la disprassia
Oltre agli interventi riabilitativi, possono essere introdotti strumenti compensativi per facilitare le attività in cui il bambino incontra maggiori difficoltà. Questi includono:
- Software per la scrittura digitale
- Libri digitali
- Audiolibri
Tali strumenti permettono al bambino di accedere alle stesse risorse dei coetanei, incentivando il senso di inclusione e migliorando la comprensione rispetto alla lettura diretta.
FAQ su disprassia e sintomi visivi
Che cos’è la disprassia?
La disprassia è un disturbo neurologico che influisce sulle abilità motorie del soggetto, compromettendo la capacità di pianificare e eseguire movimenti volontari.
Come riconoscere un bambino disprassico?
I segni di disprassia possono includere difficoltà nella coordinazione motoria, nel linguaggio e nelle abilità visuo-spaziali.
Come parla un disprassico?
I bambini con disprassia possono avere difficoltà nella pronuncia delle parole e nell’organizzazione del linguaggio.
Come vive un disprassico?
Vivere con la disprassia può essere sfidante, ma con il supporto adeguato e le strategie di gestione adeguate, i bambini disprassici possono raggiungere il loro pieno potenziale.
Dott.ssa Sara Toma Ortottista a Milano
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