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Crisi di coppia: le cause principali e come affrontarle nel tempo

crisi coppia

Le fragilità di una coppia possono avere diverse origini. Alcune sono del tutto naturali e legate alle varie fasi della vita individuale e di coppia, altre invece derivano da eventi improvvisi o difficili da affrontare. Inoltre, la società moderna, caratterizzata da incertezze e cambiamenti continui, amplifica queste difficoltà, come ben spiegato dal sociologo Zygmunt Bauman con il concetto di “società liquida” e “amore liquido”.

I momenti di trasformazione

Dal punto di vista “naturale”, la coppia attraversa inevitabilmente momenti di trasformazione che richiedono adattamento. Dall’entusiasmo iniziale dell’innamoramento alla costruzione di un legame stabile, passando per le prime disillusioni e le successive riconferme, ogni fase porta con sé nuove sfide. Abbiamo già approfondito come la nascita dei figli, la loro crescita e il distacco durante l’adolescenza, fino alla cosiddetta “sindrome del nido vuoto”, possano mettere alla prova la relazione. Quando i figli crescono e si allontanano, i partner devono riscoprirsi come coppia, spesso dopo anni in cui il ruolo genitoriale ha preso il sopravvento su quello coniugale

Oltre a queste normali transizioni, esistono eventi straordinari che possono scuotere profondamente l’equilibrio di coppia. Un licenziamento, un tradimento, una malattia o una crisi personale possono generare un peso emotivo difficile da sostenere. A volte, il problema nasce da un semplice allontanamento reciproco nel tempo: i partner crescono in direzioni diverse, accumulando distanza emotiva, oppure uno dei due cambia i patti impliciti o espliciti su cui si era fondata la relazione.

Un altro fattore di crisi, individuato dallo psicoterapeuta D. Ghezzi della scuola di Mara Selvini, di Milano riguarda il legame con la famiglia d’origine. Se uno o entrambi i partner non riescono a separarsi emotivamente dai propri genitori, questo può ostacolare la costruzione di un’identità di coppia solida e autonoma.

Nei prossimi approfondimenti, analizzeremo più nel dettaglio queste dinamiche, confrontandoci con esperti del settore e con l’esperienza diretta della terapia di coppia.

Crisi provocata dal mancato o insufficiente sganciamento rispetto alla famiglia di origine da parte di uno o di entrambi i partners

Quando il legame con la famiglia d’origine ostacola la coppia: cause, effetti e soluzioni

Uno dei motivi più comuni di crisi nelle coppie giovani è la difficoltà di uno o entrambi i partner a sganciarsi emotivamente e praticamente dalla propria famiglia d’origine. Questo problema può emergere gradualmente, accumulandosi nel tempo, fino a compromettere l’equilibrio della relazione. In particolare, può diventare evidente dopo la nascita di un figlio, quando il coinvolgimento dei genitori di origine diventa troppo invasivo, generando tensioni e insoddisfazione.

Le coppie più a rischio sono spesso quelle formate da giovani che, per ragioni economiche o per una mancata indipendenza emotiva, non riescono a stabilire confini chiari con le loro famiglie di origine. Questo può portare uno dei due partner a sentirsi escluso dalle decisioni importanti, come se il proprio ruolo nella coppia fosse marginale rispetto all’influenza esterna dei genitori.

Esempi reali di coppie in crisi per un legame troppo forte con la famiglia d’origine

Per comprendere meglio questa dinamica, analizziamo due casi concreti che illustrano come l’eccessiva dipendenza dalla famiglia di origine possa creare problemi di coppia.

Il caso di Marco e Maria: la suocera troppo presente

Marco, figlio unico, è cresciuto in una città a nord di Milano, mentre Maria proviene da un paese del Trentino Alto Adige. Dopo essersi conosciuti e frequentati per un periodo a distanza, decidono di sposarsi e Maria si trasferisce definitivamente a casa di Marco. La coppia ha un figlio, ma il problema principale nasce dalla vicinanza con i genitori di lui. L’appartamento in cui vivono è stato costruito sopra la casa dei suoceri, e Maria si sente costantemente sotto controllo. La suocera è sempre presente e spesso interviene nelle loro decisioni, minando l’intimità e l’autonomia della coppia. Questa situazione genera frustrazione e porta Maria a sentirsi poco considerata all’interno del rapporto.

Il caso di Luigi e Laura: una famiglia troppo ingombrante

Luigi proviene da una famiglia patriarcale in cui il padre, sebbene in pensione, è ancora molto attivo nella comunità locale e coinvolge spesso il figlio nelle sue attività. La compagna di Luigi, Laura, percepisce questa situazione come un’ingerenza e vorrebbe che la coppia avesse più autonomia. Tuttavia, Luigi fatica a dire di no e si trova costantemente coinvolto negli eventi organizzati dalla sua famiglia allargata.

Dopo un anno di terapia di coppia, Luigi riesce a stabilire un “migliore” equilibrio: continua a partecipare alle attività familiari ma ha imparato a porre dei limiti e a dire dei no! Ora dedica più tempo alla sua famiglia con Laura e il loro figlio Luca, organizzando momenti di svago indipendenti e bilanciando meglio le esigenze di entrambi. Questo cambiamento ha portato Laura a sentirsi più soddisfatta e a vivere la relazione con maggiore serenità.

Come affrontare il problema e ritrovare l’equilibrio di coppia

Se il legame con la famiglia d’origine diventa un ostacolo alla serenità della coppia, è fondamentale:

  • Stabilire confini chiari: ogni coppia deve definire spazi e regole per proteggere la propria intimità.
  • Comunicare apertamente: esprimere il disagio senza accusare l’altro aiuta a trovare soluzioni condivise.
  • Imparare a dire di no: mantenere un rapporto con la famiglia d’origine è importante, ma senza sacrificare il benessere della coppia.
  • Chiedere aiuto professionale: una terapia di coppia può aiutare a trovare strategie efficaci per gestire le interferenze esterne.

Superare queste difficoltà non è impossibile: con il giusto equilibrio, ogni coppia può rafforzare il proprio legame e costruire una relazione più autonoma e appagante.

Crisi di coppia e cambiamenti di vita: come affrontare le nuove sfide senza allontanarsi

Le relazioni di coppia attraversano diverse fasi, ognuna con le proprie sfide. Uno dei momenti più delicati è il cambiamento improvviso delle dinamiche di coppia, specialmente quando si passa da una vita a due a una nuova configurazione familiare, come la nascita del primo figlio. Questo evento, se non adeguatamente affrontato, può diventare una fonte di crisi, generando incomprensioni, tensioni e un senso di distanza emotiva tra i partner.

Il passaggio alla genitorialità: una fase delicata per la coppia

La nascita di un figlio trasforma radicalmente la vita di coppia: le priorità cambiano, il tempo per la vita di coppia si riduce drasticamente e la stanchezza può mettere a dura prova la relazione. Spesso, l’attenzione si concentra esclusivamente sul neonato, lasciando meno spazio alla relazione di coppia e all’intimità. Tra sonno interrotto, impegni genitoriali e nuove responsabilità, il rischio è che il legame tra i partner si indebolisca, creando una distanza emotiva che, nel lungo periodo, può compromettere la stabilità della coppia.

Esempio reale: il caso di Enrico e Gabriella

Un caso esemplare è quello di Enrico e Gabriella, una coppia insieme da 12 anni, con un figlio di due anni e mezzo. Lui lavora  nei villaggi turistici e pertanto nel periodo primavera-estate trascorre metà dell’anno lontano da casa per la stagione turistica, mentre Gabriella, che ha un’attività autonoma legata al noleggio di camper , rulottes , ha dedicato i primi anni esclusivamente alla cura del figlio, allattandolo fino ai due anni e creando un legame molto forte con lui.

Con la crescita del bambino, sono emerse divergenze nel loro modo di vivere la genitorialità. Enrico, abituato fin da piccolo all’indipendenza a causa della separazione dei propri genitori, tende a trattare il figlio come un “piccolo adulto”. Gabriella  invece  che ha sviluppato durante il puerperio un forte attaccamento materno, ora ha necessità di allentare la simbiosi con il  loro bambino (Carletto)  diventato troppo  dipendente dalla madre, rendendo difficile per Gabriella  la necessaria ripresa del  proprio lavoro svolta prevalentemente da casa.!

Solo dopo numerose difficoltà e un percorso di dialogo supportato dalla terapia di coppia, Enrico e Gabriella stanno  trovando un nuovo equilibrio: lui ha iniziato a essere più presente nella vita familiare, mentre lei si è adoperata per rendere il figlio più autonomo, riprendendo anche la sua attività lavorativa. Inoltre, hanno riscoperto l’importanza di ritagliarsi momenti solo per loro, affidando Carletto a una persona di fiducia e ricostruendo gradualmente seppur a fatica la loro vita di coppia.

Come prepararsi ai grandi cambiamenti di coppia e prevenire le crisi

Per affrontare con serenità i momenti di transizione nella vita di coppia, è fondamentale:

  • Accettare il cambiamento: ogni fase della vita porta nuove sfide, che vanno affrontate con flessibilità e apertura.
  • Mantenere viva la comunicazione: parlare apertamente delle paure e delle aspettative aiuta a prevenire incomprensioni e frustrazioni.
  • Ritagliarsi del tempo di qualità: anche con un figlio piccolo, è essenziale preservare momenti di intimità e condivisione tra partner.
  • Equilibrare i ruoli genitoriali: entrambi i partner devono essere coinvolti nell’educazione e nella crescita del bambino per evitare squilibri che possono generare tensioni.
  • Cercare il supporto di uno specialista: la terapia di coppia può essere un valido aiuto per rielaborare il nuovo assetto familiare e rafforzare il legame.

Affrontare il cambiamento con consapevolezza e dialogo è la chiave per superare le crisi fisiologiche della coppia e costruire un futuro sereno insieme.

I 4 Cavalieri dell’Apocalisse: i principali nemici della coppia secondo Gottman & Gottman

La relazione di coppia è un percorso fatto di alti e bassi, ma ci sono alcuni comportamenti che, secondo gli psicoterapeuti americani John Gottman e Julie S. Gottman, possono danneggiarla irreparabilmente. Questi comportamenti, definiti dai coniugi Gottman come i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, sono veri e propri segnali di crisi che, se non affrontati per tempo, possono portare alla rottura della relazione. Scopriamo quali sono e come evitarli per costruire un rapporto di coppia sano e duraturo.

1) La Critica Distruttiva: quando le parole feriscono

Criticare il partner è umano, e in alcuni casi può anche essere costruttivo, ma il problema sorge quando la critica diventa sistematica e distruttiva.

Non si tratta più di far notare un comportamento specifico per migliorare la relazione, ma di attaccare direttamente la personalità e il valore dell’altro. Frasi come:
👉 “Non pensi mai a me, sei sempre distratto/a!”
oppure
👉 “Non mi aiuti mai in casa, non ti importa di niente!”
sono critiche generalizzate che minano l’autostima del partner e generano un senso di frustrazione e distanza emotiva.

Al contrario, una critica costruttiva dovrebbe sempre:
✅ Esprimere un bisogno o un sentimento personale (“Mi sono sentito trascurato quando ti sei dimenticato di accompagnarmi dal dentista, vorrei che la prossima volta ci facessi più attenzione”)
✅ Puntare a una soluzione concreta senza sminuire l’altro
✅ Evitare espressioni assolutistiche come “sempre” o “mai”

Se la critica distruttiva diventa un’abitudine, la relazione rischia di logorarsi nel tempo, portando ad un distacco emotivo profondo.

2) Il Disprezzo: il veleno che distrugge il rispetto reciproco

Il disprezzo è tra i più pericolosi dei quattro cavalieri e si manifesta attraverso sarcasmo, derisione, insulti e atteggiamenti di superiorità. Quando un partner guarda l’altro con sufficienza, lo umilia o lo tratta con disprezzo, mina la sua autostima e crea un ambiente emotivo tossico e ostile.

Un esempio comune di questo comportamento è l’uso del sarcasmo:
“Ah certo, perché tu sei sempre così perfetto/a, vero?”
oppure
“Non sai fare niente di giusto!”

Questo tipo di atteggiamento è un vero e proprio veleno per la relazione, perché sottintende che uno dei due partner si senta superiore all’altro. Il rispetto reciproco è la base di un rapporto sano: quando il disprezzo prende il sopravvento, si crea una distanza emotiva difficile da colmare.

 Come evitare il disprezzo nella coppia?

  • Coltivare il rispetto reciproco e valorizzare i punti di forza del partner
  • Evitare sarcasmo e ironia e sostituirli con la comunicazione aperta e onesta
  • Imparare ad ascoltare e riconoscere il valore dell’altro

3) L’atteggiamento difensivo: il circolo vizioso del vittimismo

Rispondere a una critica chiudendosi in sé stessi, facendosi passare per vittima e incolpando l’altro è una delle dinamiche più comuni nelle coppie in crisi. Questo atteggiamento, che spesso nasce come una reazione istintiva alle critiche, può trasformarsi in un pericoloso meccanismo che alimenta la distanza emotiva.

 Un modo più sano di gestire i conflitti è invece assumersi la propria parte di responsabilità e cercare una soluzione condivisa. Ad esempio, invece di rispondere con un lamento o un’accusa, si può provare a dire:
“Capisco che tu sia arrabbiato/a perché mi sono dimenticato/a dell’appuntamento. Cercherò di fare più attenzione in futuro.”

La chiave è imparare a comunicare in modo assertivo, senza vittimismi e senza trasformare ogni discussione in una battaglia.

4) L’ostruzionismo: quando il silenzio diventa un’arma

L’ostruzionismo si manifesta quando un partner, di fronte a conflitti o discussioni, decide di chiudersi in sé stesso anziché affrontare il problema. Questo atteggiamento può includere:

  • Ignorare il partner o rifiutarsi di rispondere
  • Evitare il contatto visivo
  • Isolarsi fisicamente o emotivamente dalla relazione

Questo comportamento non risolve le divergenze, ma al contrario crea una frattura sempre più profonda, ostacolando la comunicazione e impedendo qualsiasi possibilità di risoluzione dei problemi.

 Per evitare l’ostruzionismo, è fondamentale:

  • Essere disposti ad ascoltare il punto di vista del partner
  • Concedersi del tempo per calmarsi, ma senza prolungare il silenzio in modo punitivo
  • Imparare a comunicare le proprie emozioni in modo costruttivo

L’importanza di regole sane nella coppia: il modello Beavers

Oltre a evitare i “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”, per una relazione stabile e duratura è essenziale seguire alcune buone pratiche. Secondo lo psicologo e terapeuta W. Robert Beavers, le coppie più felici e funzionali si distinguono per la presenza di regole di base condivise che ne garantiscono il benessere.

  1. Queste regole includono:
     Accettare la diversità dell’altro: la verità non è assoluta, ogni partner ha il diritto di avere opinioni e visioni diverse.
  2. Mantenere l’autonomia individuale: entrambi devono avere spazi di crescita personale oltre alla relazione.
  3. Distribuire equamente il potere: in una relazione sana, le decisioni vengono prese insieme e nessuno domina sull’altro.
  4. Essere in grado di vivere anche l’uno senza l’altro: un rapporto sano si basa sulla scelta reciproca di stare insieme, non sulla dipendenza emotiva.

A queste buone pratiche che si evincono dal pensiero di W-R-Beavers, noi possiamo aggiungere una ulteriore indicazione che ricaviamo dalla nostra pratica terapeutica quotidiana:

 Nutrire il “Noi” della coppia: il legame non deve ridursi a una semplice gestione delle incombenze quotidiane, ma deve essere nutrito con momenti di condivisione, ascolto e progettualità comune che avviene attraverso una costante comunicazione emotiva e nel non perdere di vista la necessità di esercitare la propria capacità empatica soprattutto verso il proprio partner.

Quando questi principi vengono a mancare, la coppia si espone a un pericoloso squilibrio, che a lungo andare può portare alla rottura.

 Tra le cause che possono minare la stabilità di una relazione, il tradimento rappresenta una delle sfide più significative che merita un approfondimento specifico in un prossimo articolo.

Conclusioni

 Costruire un rapporto sano e duraturo significa impegnarsi a migliorarsi come individui e a rafforzare costantemente il legame di coppia, prevenendo l’insorgere di quei comportamenti tossici che, nel tempo, possono minarne la stabilità.

La redazione in collaborazione con il Dr. Fernando Cesarano – Psicoterapeuta



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