Cos’è la vulnologia, ferite croniche: cause e rimedi

Come compaiono le ferite croniche? Come curare ferite causate da una patologia sistemica? La vulnologia è quella branca delle medicina che si occupa del trattamento delle cosiddette ferite difficili o ferite corniche. Il termine è sicuramente appropriato in quanto deriva dal latino “vulnus” che significa ferita, tuttavia a mio modesto parere non sufficientemente rappresentativo della reale complessità dell’argomento. Iniziamo con una classificazione delle ferite e delle patologie associate.

Classificazione delle ferite e patologie associate

Possiamo inizialmente classificare le ferite in traumatiche e spontanee, le prime di norma guariscono autonomamente seguendo i normali processi di riparazione biologica in un organismo sano, ma talora possono cronicizzarsi per vari motivi; le seconde rappresentano l’epifenomeno di una patologia sistemica sottostante che le ha provocate e che le mantiene aperte, e colpiscono prevalentemente gli arti inferiori.

Cause di ferite croniche

A tutt’oggi sono state individuate circa un centinaio di patologie sistemiche che provocano le ferite croniche degli arti inferiori, possiamo riassumere brevemente le cause  più frequenti di queste ferite nelle seguenti patologie:

  • patologie vascolari: venose, arteriose, linfatiche o miste
  • patologie autoimmuni che colpiscono il tessuto connettivo o il derma (artrite reumatoide, sclerodermia)
  • patologie di pertinenza dermatologica (lupus eritematoso)
  • patologie metaboliche quali il diabete
  • patologie ematologiche
  • patologie neoplastiche

Talora l’evento scatenante può essere un piccolo trauma accidentale ma la cronicizzazione dipende da una patologia sistemica misconosciuta fino al momento del trauma.

Esistono inoltre cause locali di cronicizzazione come l’infezione e l’infiammazione.

Ferite croniche agli arti inferiori: perchè?

Sorge inevitabilmente spontanea una domanda: perché colpiscono prevalentemente gli arti inferiori? Ebbene non esiste una risposta certa a questa domanda, tuttavia si pensa che, essendo le gambe la parte del nostro corpo più lontana dal cuore e dai polmoni, la quota di ossigeno circolante che esse ricevono sia inferiore rispetto agli altri distretti corporei e pertanto il potenziale rigenerativo dei tessuti sia ridotto.

Anamnesi e cura delle ferite

Tenuto conto di quanto sopra esposto, appare chiaro come l’approccio diagnostico e terapeutico di queste lesioni debba obbligatoriamente essere multidisciplinare ed integrato e come il coordinamento di tutto questo debba essere delegato al chirurgo che, una volta posta la corretta diagnosi provvederà a mettere in campo il trattamento più indicato a seconda del tipo di ulcera da trattare.

Il primo approccio è di tipo visivo, le ferite croniche infatti differiscono per forma, margini, sede e colore. Una lesione di tipo vascolare venoso, ad esempio, sarà localizzata tipicamente in sede malleolare interna, avrà margini netti, un colore del fondo tendente al violaceo ed anche la cute circostante sarà pigmentata per i depositi di emosiderina. Una lesione vascolare arteriosa per contro, avrà una superficie più estesa, si localizzerà nel territorio di irrorazione dei vasi arteriosi principali (sede retroachillea, pretibiale o dorso del piede) ed avrà un fondo scavato che porterà fino  all’esposizione tendine quando non ossea. 

Il ruolo del vulnologo

Lo specialista vulnologo pertanto inizierà ad indirizzare la diagnosi e gli accertamenti necessari non solo sulla base della storia clinica del paziente ma anche sulla base delle caratteristiche morfologiche della lesione. Non è raro infatti trovare pazienti che hanno nella loro storia clinica una patologia suggestiva per un certo tipo di lesioni, ma che sono contemporaneamente affetti da un’altra patologia sistemica misconosciuta che alla fine risulta essere la reale causa della lesione.

Conseguenze delle ferite croniche

Concludendo le ferite croniche degli arti inferiori condizionano in modo drammatico la qualità di vita di questi pazienti, non solo per il dolore cronico che le accompagna e che li obbliga all’assunzione continuativa di antidolorifici (non senza effetti collaterali e spesso insufficienti), ma anche per la perdita di una direzione di vita normale, che li porta all’isolamento ed alla depressione. 

Quali sono le ferite croniche? 

Le ferite croniche sono lesioni della pelle che non guariscono entro un periodo di tempo normale e possono persistere per settimane, mesi o addirittura anni. Queste includono ulcere da pressione, ulcere venose, ulcere arteriose e altre lesioni cutanee persistenti.

Cosa si intende per vulnologia?

La vulnologia è la branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento delle ferite croniche o difficili da guarire. Il termine deriva dal latino “vulnus”, che significa ferita.

Come si chiama lo specialista che cura le ferite?

Lo specialista che si occupa della cura delle ferite è comunemente chiamato “vulnologo” o “specialista in medicina delle ferite”.

Cosa si occupa il Vulnologo?

Il Vulnologo si occupa di diagnosticare, valutare e trattare le ferite croniche, comprese le ulcere da pressione, le ulcere venose, le ulcere arteriose e altre lesioni cutanee persistenti. Utilizza approcci multidisciplinari e terapie mirate per favorire la guarigione delle ferite e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti.

Dott. Alberico Balbiano Di Colcavagno – Chirurgo


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