I disturbi dello spettro autistico chiamati più semplicemente anche solo autismo, rappresentano una condizione eterogenea e possono manifestarsi in modo diverso tra le persone e in diverse fasi della vita di ciascuno.
Che cos’è l’autismo?
L’autismo riguarda la sfera del neurosviluppo che interessa in maniera quantitativa e/o qualitativa la reciprocità nell’interazione, la comunicazione, il linguaggio e si caratterizzano per la presenza di comportamenti ripetitivi motori, sensoriali e verbali e una limitazione negli interessi; tutti questi aspetti diventano riconoscibili nella prima infanzia. Sono presenti anche problemi visivi.
Quali sono i sintomi dell’autismo?
I primi sintomi dell’autismo si possono esprimere già prima dei 2 anni e sono variabili, sia per entità che per gravità. In generale, comunque, i sintomi dell’autismo distintivi e più comuni sono:
- ritardo nello sviluppo del linguaggio;
- ripetizione frequente di parole o frasi;
- disinteresse verso qualsiasi forma di interazione sociale;
- mancanza di emotività e mancanza di coordinazione nei movimenti;
- monotonia nel suono della voce e mancanza di espressioni facciali;
- ripetizione di movimenti come un dondolio o il battito di mani;
- eccessiva sensibilità a luci intense e suoni acuti;
- tendenza a isolarsi;
- sviluppo sopra la norma di potenziale cognitivo, memoria, capacità di calcolo, abilità musicali e matematiche;
- problemi visivi
Come si cura l’autismo: trattamenti e terapie disponibili
Non esiste alcun farmaco capace di curarlo. Ci sono farmaci che possono controllare i sintomi, , se usati in modo appropriato.
Esistono anche diverse attività volte a trattare i disturbi dello spettro autistico, tra cui psicomotricità, logopedia, comunicazione facilitata, riabilitazione visiva e tante altre.
Autismo e visione
Spesso, i segni di questi problemi visivi possono essere mascherati dai comportamenti che gli
individui autistici usano per far fronte al sovraccarico sensoriale del mondo che li circonda. I
comportamenti che interessano sia l’autismo che i problemi di vista possono includere fissare oggetti rotanti o luci, la mancanza di contatto visivo, sguardi periferici fugaci, visione laterale e difficoltà a prestare attenzione visiva. Un esempio è quando viene chiesto loro di seguire un oggetto con gli occhi, di solito non lo guardano direttamente, ma lo scansionano o lo guardano lateralmente.
Cosa è lo stimming visivo?
Lo “stimming visivo” è una forma di auto-stimolazione che coinvolge la vista, spesso caratterizzata da movimenti oculari ripetitivi o da un interesse intenso per stimoli visivi come luci, oggetti in movimento o modelli ripetitivi.
Esempi di stimming visivo:
- Fissare oggetti o luci
- Frequenti ammiccamenti, rotazioni o movimenti rapidi degli occhi
- Accensione e spegnimento ripetuti delle luci
- Muovere le dita davanti agli occhi
- Fissare gli schermi
- Sbirciare dagli angoli degli occhi
- Posizionamento degli oggetti secondo un ordine o uno schema preciso, come l’allineamento degli oggetti
- Guardare giocattoli che tremano
- Guardare oggetti che ruotano (ad esempio spingere un camion giocattolo per guardare le ruote o fissare i ventilatori o giocare con lo yo-yo ripetutamente)
Lo stimming visivo può essere una risposta all’eccessiva stimolazione ambientale o a situazioni che possono essere sopraffacenti.
Lo stimming visivo è spesso osservato nelle persone con autismo, ed è considerato un comportamento normale e utile per queste persone. Tuttavia, è importante notare che lo stimming non è esclusivo dell’autismo e può essere osservato in diverse persone, incluso coloro con ADHD.
Questi comportamenti possono aiutare le persone a sentirsi più a loro agio, a regolarsi e a gestire il sovraccarico.
Stimming visivo e autismo
Se lo stimming visivo diventa problematico, è importante cercare un supporto professionale per capire le cause e le strategie per gestirlo. Ridurre la stimolazione eccessiva, fornire un ambiente di gioco sicuro e stimolante, e utilizzare oggetti che possono aiutare nella gestione sensoriale sono alcune delle strategie che possono essere adottate.
Che difficoltà visive può avere un bambino autistico?
Le difficoltà che possono indicare problemi legati alla vista, sono:
- Girare la testa per guardare gli oggetti di lato anziché frontalmente
- Guardare oltre/attraverso gli oggetti
- Scarso contatto visivo
- Occhi al cielo
- Sensibilità alla luce
Si può eseguire la riabilitazione ortottica?
Si, per migliorare la qualità della vita
Dopo una visita oculistica per valutare la salute oculare e l’eventuale occhiale da indossare, si esegue una visita ortottica che va ad indagare la percezione visiva, l’attenzione visiva, lo studio dei movimenti oculari, la coordinazione occhio-mano.
Gli obiettivi del trattamento ortottico ha come obiettivo quello di:
- Migliorare la qualità della fissazione oculare
- Ottenere una coordinazione oculo-manuale più efficiente
- Migliorare l’elaborazione delle informazioni visive (percezione visiva)
- Potenziare l’attenzione visiva
- Organizzare lo spazio visivo
- Stabilizzare la visione periferica
- Prestare attenzione e apprezzare la visione centrale
- Rafforzare la coordinazione degli occhi
Il raggiungimento di questi obiettivi può aiutare il bambino autistico a sentirsi meno sopraffatto
dagli stimoli visivi e a interagire con il mondo in modo più confortevole.
Conclusione
L’autismo è una condizione complessa che coinvolge molteplici aspetti dello sviluppo, tra cui la sfera visiva, spesso sottovalutata ma fondamentale per la qualità della vita quotidiana. Comprendere come le difficoltà visive e i comportamenti di auto-stimolazione visiva si intrecciano con il vissuto dei bambini autistici è essenziale per offrire un supporto realmente efficace. Interventi mirati come la riabilitazione ortottica, in sinergia con un’attenta osservazione dei segnali visivi e comportamentali, possono favorire un miglioramento significativo dell’interazione con l’ambiente e della gestione sensoriale. Riconoscere e valorizzare le specifiche esigenze visive di ogni bambino è un passo importante verso un percorso terapeutico personalizzato e realmente inclusivo.
FAQ
Non tutti, ma molti presentano difficoltà visive che possono influenzare il comportamento e la percezione sensoriale.
È una forma di auto-stimolazione che coinvolge la vista, come fissare luci o muovere le dita davanti agli occhi, spesso per autoregolarsi.
Segnali comuni includono scarso contatto visivo, visione laterale, occhi al cielo o sensibilità alla luce.
Sì, può migliorare attenzione visiva, coordinazione oculo-manuale e percezione visiva, favorendo una maggiore autonomia.
Non necessariamente. Se non è dannoso, può essere un modo utile per autoregolarsi. Va gestito solo se interferisce con la quotidianità o l’apprendimento.