Con il passare degli anni la quantità di estrogeni prodotti dalla donna diminuisce, fino ad arrivare alla menopausa, cioè al blocco definitivo del ciclo mestruale, un momento in cui possono iniziare una serie di problemi e complicazioni che prima non si erano mai presentati: a livello osseo, immunitario, cardiovascolare, del sistema nervoso, dovuti agli sbalzi ormonali.
La terapia sostitutiva
Per questa ragione esiste già da tempo la possibilità di intraprendere la terapia ormonale sostitutiva, così da mantenere più alti i livelli di estrogeni (e progesterone) e limitare gli effetti fastidiosi e pericolosi della menopausa. Tale terapia, però, sul lungo periodo non è efficace allo stesso modo in tutte le donne e può comunque comportare effetti collaterali e non risultare risolutiva, forzando qualcosa di non fisiologico.
La soluzione naturale
La ricerca ha dimostrato ampiamente che una vita basata su di una alimentazione mediterranea, ricca di vitamine, integratori e antiossidanti, evitando fumo e alcool, praticando regolare attività fisica e osservando il riposo necessario, risolve in gran parte i problemi della donna generati dalla carenza di estrogeni. Solo dunque in presenza di una sintomatologia davvero pesante, il rapporto costi-benefici può far propendere per la terapia sostitutiva.
Vitamina D, guai ad essere carenti
Accanto al calo della produzione ormonale, nel periodo della menopausa si assiste anche ad una diminuzione di vitamina D presente nell’organismo. Già negli adolescenti bassi livelli di vitamina D sono associati al rischio di una maggiore pressione sanguigna e più elevati tassi di glucosio nel sangue da adulti. Dopo la menopausa, 3 donne su 4 sono carenti di vitamina D e ciò incide sulla predisposizione a sviluppare patologie maligne all’ovaio e al seno, ma anche al cuore e ai vasi. Inoltre, la vitamina D influisce anche sulle aree cerebrali e in particolare sui processi di apprendimento della memoria, che in età avanzata tendono a funzionare meno bene, sul sonno (meno lungo e appagante), sul dolore (accentuato a livello muscolare, articolare e in caso di malattie reumatiche croniche).
Il sole è la fonte principale
La fonte principale di vitamina D (oltre all’alimentazione) è il sole, in quanto l’esposizione ai raggi ultravioletti induce la pelle a produrla. Si può quindi a pieno titolo affermare che l’esposizione al sole vada considerata una valida terapia per le donne in menopausa, di cui usufruire soprattutto in questa stagione. Basterebbe infatti esporsi al sole per almeno 15 minuti al giorno, con il volto, le braccia e le gambe scoperte, per soddisfare il fabbisogno quotidiano di vitamina D.