Molti anni fa, nell’ambito del mio interesse per la flebologia, studiai le ulcere di origine venosa a carico degli arti inferiori nel rapporto tra la comparsa di questa complicanza e la condizione socio-economica delle persone che ne venivano colpite.
Emersero cose molto interessanti che concordavano con altre ricerche (sopratutto inglesi) a tal punto da andare a creare una sorta di “carta di identità” del paziente con ulcere varicose.
Uno studio durato tre anni
Furono esaminate, per un periodo di 3 anni, durante la mia attività di chirurgo ospedaliero e medico di famiglia, le schede personali di quasi 200 soggetti di età media di 74 anni in prevalenza uomini (63%) .
Molto alta la percentuale di chi viveva da solo (52%) o perché single (36%) o perché vedovo/a (64%).
Il 78% delle persone abitava al piano terra in vecchie case, in minima parte in appartamento (22%).
Anche la situazione della scolarità era significativa: nessuna nel 26%, titolo elementare 41%, scuola media 30%, scuola superiore 3%, laurea universitaria 0%.
Situazione economica: lavoratori 19%, pensionati 81% . Pensione di circa 600 € mensili: 65%, 800 € mensili: 23 %, oltre i 900: € 12 %.
La lunga attesa prima di rivolgersi al medico e la difficoltà nel portare a termine le cure
Il tempo trascorso dalla comparsa dell’ulcera al consulto con uno specialista andava da un minimo di 6 ad un massimo di 48 settimane. Si è rivolto ad un libero professionista solo il 18% dei malati, mentre ad un ambulatorio convenzionato ben l’82%. Non tutti sono riusciti a proseguire con costanza nelle cure, infatti ad un anno di distanza solo il 58% aveva eseguito con correttezza e fedeltà l’iter di medicazioni prescrittogli.
L’interpretazione dei dati
I numeri hanno un significato solo se vengono interpretati! Innanzitutto, le ulcere varicose compaiono in età avanzata anche a causa della poca attenzione che molti hanno nei confronti della loro malattia Varicosa, esponendosi, inevitabilmente, alla complicanza principale.
Compaiono soprattutto nelle persone che, ad una certa età restano sole, hanno difficoltà a muoversi per recarsi dal loro medico o per auto-medicarsi in modo corretto e in cui spesso mancano anche le “giuste” motivazioni per guarire.
Vivono in ambienti spesso poco igienici, al piano terra, dove polvere e batteri, in assenza di un “filtro” architettonico, possono contaminare più facilmente le lesioni, così vicine al terreno, compromettendo con l’infezione una più rapida guarigione.
Il titolo di studio ed il fattore economico
Non abbiamo trovato laureati con ulcere varicose!
Ne sono immuni?! Certamente no ! Ma la loro attività, la cultura e, soprattutto, la loro condizione socio-economica fa sì che intervengano “subito” nei confronti della malattia varicosa prevenendo quindi le possibili complicanze. Che il fattore economico sia “determinante” lo si coglie anche nelle percentuali di pazienti affetti da ulcere rispetto al valore del loro assegno pensionistico, come dal fatto che pochi si sono rivolti ad un professionista privato in grado di ricevere il paziente rapidamente e, la maggior parte, si è recata presso una struttura pubblica, altrettanto efficace ed efficiente, ma con tempi inevitabilmente più lunghi dato l’elevato numero di persone che ad essa si rivolge.
Inoltre, il costo delle medicazioni, ha fatto sì che molti abbiano sospeso i trattamenti non potendone sostenere l’impegno economico.
Conclusioni
Questo studio non pretende di classificare TUTTI i portatori di ulcere venose in uno schema comune ed omologato, ma disegna la situazione di un discreto numero di cittadini di un singolo territorio osservato per un periodo significativo.
Ed è, per questo, in grado di fornire spunti di assoluto interesse e occasioni di seria riflessione su quanto la condizione socio-economica sia in grado di incidere nei confronti delle malattie.