Stress: studi, risultati e motivazioni

Stress: studi, risultati e motivazioni

articoloSpesso parliamo di stress attribuendo a questa condizione le cause di qualsiasi male. La causalità di innumerevoli disturbi fisici e psichici/comportamentali, che intuitivamente è sempre stata ricondotta allo stress, negli ultimi anni ha trovato spiegazione in una complessa rete di collegamenti neuro-endocrini che, nel nostro organismo, sono addetti alla gestione e al controllo delle risposte a stimoli esterni. Oggi sappiamo che il sistema nervoso, la psiche, il sistema endocrino e il sistema immunitario sono collegati biochimicamente e neurologicamente e che, determinati stimoli stressogeni, attivano risposte automatiche riguardanti tutti questi sistemi fisiologici, allo scopo di creare un adattamento allo stimolo. Il pioniere dello ‘stress’, Hanse Selye, già nel 1975 definì lo ‘stress’ come “sindrome generale di adattamento cioè una risposta aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente”. Fondamentalmente lo stress è una risposta automatica ad un cambiamento dell’equilibrio, è proprio quello che ha permesso alla nostra specie di evolversi e adattarsi nel corso dei secoli arrivando a sopravvivere ai giorni di oggi. Qualsiasi perturbazione della nostra omeostasi (equilibrio) attiva una risposta neuro-endocrina che si concluderà con un cambiamento ed un nuovo equilibrio oppure con il ripristino della situazione precedente. Questo è vero e possibile negli stress acuti: un fatto improvviso, una promozione, una notte in discoteca, un esame, sono stress che inducono una reazione ma che hanno una conclusione e sono definiti ‘eustress’. Lo stress dannoso, invece, e quello a cui si fa riferimento quando si parla di ‘stress’, è il ‘distress’: uno stress, uno stimolo, un cambiamento percepito come negativo e a cui il corpo, fisicamente, fisiologicamente o psicologicamente, non riesce ad adattarsi.

Il problema è che il nostro sistema di adattamento e gestione dello stress, è preimpostato ed automatico, principalmente gestito da sistema nervoso autonomo, quindi, se sottoposto a stress (di qualsiasi tipo) si attiva indipendentemente dalla nostra volontà. Nell’era delle caverne, ci è servito per reagire prontamente agli eventi ambientali e agli attacchi da parte di predatori o renderci efficaci nella caccia. Al sopraggiungere del pericolo, il corpo si impostava in una situazione di allerta che ci rendeva pronti alla migliore e più efficace reazione per la nostra sopravvivenza. Infatti siamo sopravvissuti. Oggi, quel sistema di allerta, fatto da ormoni, neurotrasmettitori, citochine e peptidi pero’, viene attivato continuamente da perturbazioni impreviste dal nostro DNA: l’inquinamento atmosferico ed elettromagnetico, l’inquinamento chimico e tossico del cibo, il rumore, l’alterazione dei ritmi sonno-veglia, lo stress psicologico,  stili di vita non più arcaici, ci mettono CONTINUAMENTE IN UNA SITUAZIONE DI ALLERTA, con l’attivazione perpetua del network neuro-endocrino. Se a questa condizione si aggiunge un fatto stressante straordinario, il sistema va in crisi e noi diveniamo vittime inevitabili di una cascata ormonale che influisce sulla nostra salute.

T. Holmes e R. Rahe, due psichiatri degli anni ’70, analizzando le cause di malattia di un vasto numero di pazienti e correlando l’incidenza di malattia allo stress subito dalla persona, formularono una ‘Scala dello Stress’, attribuendo un punteggio a ciascun evento (le loro statistiche indicavano che con un punteggio di 300, c’era un altissimo rischio di malattia). Anche se la Scala si riferisce solo agli stress acuti, può essere un utile spunto di riflessione.

Scala dello Stress di Holmes-Rahe

MORTE DEL CONIUGE 100
DIVORZIO 70
SEPARAZIONE 65
PRIGIONIA 65
MORTE DI UN PARENTE STRETTO 65
MENOPAUSA 60
MALATTIA PERSONALE 55
MATRIMONIO 55
PERDITA DI LAVORO 50
RICONGIUNZIONE CONIUGALE 45
PENSIONAMENTO 45
MALATTIA DI UN FAMILIARE 43
LAVORO INTENSO 42
GRAVIDANZA 40
DIFFICOLTA’ SESSUALI 35
ARRIVO DI UN NUOVO MEMBRO IN FAMIGLIA 35
CAMBIO DELLA MANSIONE LAVORATIVA 35
MUTAMENTO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA 35
MORTE DI UN AMICO 35
CONTRASTI INSOLITI CON IL PARTNER 32
STIPULA DI UN IPOTECA 31
RIFIUTO DI UN PRESTITO 30
TRASLOCO DI UN FIGLIO DA CASA 29
PROBLEMI CON LA LEGGE 29
INIZIO O FINE DELLA SCUOLA 26
CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI PERSONALI 23
PROBLEMI CON UN SUPERIORE A LAVORO 22
CAMBIAMENTO ORARI LAVORATIVI 20
CAMBIAMENTO DI RESIDENZA 20
CAMBIAMENTO DI SCUOLA 20
PERIODO PRE-MESTRUALE 15
CAMBIO DEL RITMO SONNO-VEGLIA 15
VARIAZIONI ABITUDINI ALIMENTARI 13
VACANZA 11
GRANDI FESTE (PASQUA, NATALE) 10

 (Fonte: Stress-conoscerlo prevenirlo e curarlo – Ivo Bianchi)

 

Ma cosa c’entra lo stress con la fame? A chi non è capitato di sentirsi ‘sotto stress’ e mangiare incontrollatamente?

Lo stress – ripeto: alterazione dell’omeostasi, non solo stress psicologico – attiva una risposta che parte dal cervello e precisamente dall’ipotalamo,, da qui, partono due vie, una chimica e una nervosa, che influiscono, con un meccanismo a cascata, sulle ghiandole surrenali portando alla liberazione di cortisolo e adrenalina. Questi due ormoni, sono i responsabili delle reazioni fisiche allo stress e grazie a loro, siamo in grado di reagire in pochissimo tempo allo stimolo in maniera efficace. Ma se, come detto, la loro produzione viene stimolata continuamente, oltre a portare nel tempo ad un esaurimento della funzionalità surrenalica con possibile atrofia della ghiandola, saremo sottoposti in continuo all’azione di questi due ormoni: il nervosismo, l’ansia, la sensazione di esaurimento dell’energia, la fame improvvisa di dolci, la ritensione idrica, la difficoltà di concentrazione ecc… sono gli effetti fisiologici di adrenalina e cortisolo. Imparare a riconoscere i sintomi dello stress, è indispensabile per iniziare a gestirlo. Dal momento che molti stimoli stressogeni moderni, non si possono eliminare, la soluzione per non soccombere allo stress è iniziare a gestire i sintomi e le cause, solo con questa strategia, la persona stressata riuscirà a fare una dieta. Il cortisolo provoca innalzamento della glicemia provocando una risposta pancreatica reattiva che riabbasserà i livelli di glucosio nel sangue. La persona stressata sarò soggetta quotidianamente più volte a questo altalenarsi anche se non mangia ed avrà momenti di improvviso bisogno di carboidrati proprio per tentare di ristabilire un livello glicemico fisiologico. In certi momenti, sarà impossibile non mangiare dolci, anche con le migliori intenzioni. E anche se si riesce a resistere alle tentazioni, sotto stress, la fluttuazione ormonale provocata dallo stress, già induce l’accumulo di grasso corporeo in zone specifiche.

Si riporta di seguito, alcuni dei principali effetti dello stress:

ANSIA DEPRESSIONE IRRITABILITA’ INSONNIA MAL DI TESTA ECCESSIVA PERDITA DI CAPELLI ULCERE DELLA BOCCA SECCHEZZA DELLA BOCCA PROBLEMATICHE CARDIOVASCOLARI IPERTENSIONE ESACERBAZIONE DELL’ASMA DISORDINI MESTRUALI RICORRENTI INFEZIONI VAGINALI IMPOTENZA EIACULAZIONE PRECOCE PROBLEMATICHE DEL TRATTO DIGESTIVO GASTRITI, ULCERE GASTRICHE COLON IRRITABILE DOLORE AL COLLO E ALLE SPALLE DOLORI MUSCOLO-SCHELETRICI MAL DI SCHIENA

Inoltre, il cortisolo inibisce la conversine dell’ormone tiroideo nella sua forma attiva, diminuendo la funzionalità tiroidea. Recentemente è stato identificato un circuito bidirezionale tra cervello e intestino, detto “Gut-Brain Axis”, che sfrutta le stesse cellule e le stesse molecole in entrambe le sedi e che spiega molte delle risposte psico-somatiche, soprattutto intestinali, in riposta allo stress. Se ancora, non siamo proprio in grado di dire direttamente che lo stress è causa di colon irritabile, è stato dimostrato che in presenza di attivazione dell’asse intestino-cervello e rilasciamento di cortisolo e dei suoi precursori cerebrali, c’è sempre aumento delle molecole dell’infiammazione e aumento della permeabilità intestinale.

Da queste evidenze, possiamo fare molte riflessioni: chi è stressato ha più difficoltà a stare a dieta ma ha anche più bisogno di un regime alimentare che aiuti la gestione dello stress. La dieta e basta non è sufficiente per far dimagrire una persona sottoposta a stress. Attenzione ai ‘campanelli di allarme’ segnali di stress: quando si arriva a pensare ‘non ce la faccio più!’ non continuare come se niente fosse ma fermarsi a riflettere e iniziare a gestire lo stress. Non sottovalutare lo stress. Le vacanze sono il momento migliore per iniziare una dieta. Lo stress si può gestire.

la redazione

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