Anche bocca e denti possono avere bisogno di un ortopedico e in questo caso la figura di riferimento è l’ortodontista specializzato in ortopedia dento-facciale, cioè nella diagnosi e terapia delle malocclusioni di natura scheletrica.
Le più comuni malocclusioni si riferiscono allo sviluppo ridotto della mandibola o allo sviluppo eccessivo del mascellare o ancora alla combinazione di entrambe le anomalie.
L’iposviluppo (o retrusione) della mandibola è la situazione che si riscontra più frequentemente nei pazienti con malocclusione di seconda classe scheletrica, di grado lieve, moderato o severo.
I segni clinici estetici più evidenti in questo caso sono la presenza di un profilo convesso con il mento arretrato e, all’interno della bocca, una distanza orizzontale maggiore tra i denti superiori ed inferiori.
La diagnosi di malocclusione di classe seconda
Per procedere alla diagnosi è necessario integrare i risultati dell’esame obiettivo del viso del paziente con l’esame della radiografia laterale del cranio (cefalometria) e con la valutazione del rapporto dentario tra l’arcata superiore ed inferiore. Il trattamento di una malocclusione scheletrica dovuta a un iposviluppo mandibolare, si basa sul concetto della stimolazione di crescita addizionale della mandibola.
Il trattamento funziona sui pazienti in via di sviluppo
L’ortodontista specializzato in ortopedia dento-facciale agisce sulla crescita del mascellare superiore (controllandola) e della mandibola (stimolandola). E’ evidente dunque la necessità di intervenire prima del completo sviluppo scheletrico, quando i mascellari sono in crescita, diagnosticando tempestivamente che lo sviluppo stesso sta avvenendo in maniera anomala. E’ molto importante conoscere il corretto timing di sviluppo dei mascellari, che è differente per il mascellare superiore (più precoce, anche a 8-9 anni) e per la mandibola (più tardivo intorno al picco puberale, tra gli 11 e i 13 anni circa) perchè solo così è possibile scegliere le apparecchiature più indicate e di conseguenza anche l’età alla quale iniziare il trattamento ortodontico. Tale terapia spesso può ridurre complessità e durata del trattamento ortodontico eseguito successivamente, fino anche a evitarlo in alcuni casi.
Cosa fare per i pazienti adulti?
I pazienti adulti non possono trarre giovamento dai trattamenti ortopedici dento-facciali perchè i loro mascellari hanno terminato la crescita. Possono essere sottoposti a terapie cosiddette di camouflage, che mascherano la malocclusione con risultati interessanti, nei casi più gravi anche intervenendo con terapie combinate ortodontiche-chirurgiche.
I presidi tra cui scegliere
Per correggere lo sviluppo ridotto della mandibola esistono differenti presidi: l’applicazione di una sola placca all’arcata superiore oppure di una combinazione di una placca superiore con una seconda in corrispondenza dell’arcata inferiore o ancora propulsori mandibolari fissi tipo molle che spingono la mandibola.
In tutti i casi le apparecchiature andranno a interagire per portare la mandibola in posizione avanzata. Tali dispositivi possono essere rimovibili, quindi tolti e rimessi dal paziente all’occorrenza, oppure fissi intraorali. Tipologie e tempistiche sono stabilite e valutate in corso d’opera a cura dell’ortodontista, anche in base al livello di collaborazione del paziente nella gestione autonoma dell’apparecchio in uso.