Le 3 fasi della riabilitazione cardiovascolare

 

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Il concetto di riabilitazione in seguito a malattie cardiovascolari (infarto miocardico, scompenso cardiaco, ecc) è profondamente cambiato nel corso degli ultimi decenni. Fino all’inizio degli anni ’90, l’indicazione fornita ai pazienti che avevano subito un problema cardiologico era il riposo a letto per periodi variabili tra 4 e 6 settimane.

L’attività fisica e i Percorsi di Riabilitazione

Solo studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato come l’attività fisica controllata porti ad un netto miglioramento clinico, alla riduzione di recidive e di re-ospedalizzazioni, sia immediate che a distanza. Sono quindi iniziati numerosissimi lavori condotti da gruppi di ricerca di diversi Paesi che hanno dapprima posto le basi, e successivamente definito e regolato con precisione, i percorsi di cardiologia riabilitativa che oggigiorno tutte le linee guida nazionali ed internazionali descrivono come necessario complemento a tutte le cure della fase acuta per ogni malattia cardiovascolare (evidenza scientifica IA).

La Cardiologia Riabilitativa secondo l’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definitola Cardiologia Riabilitativa (CR) come un processo multifattoriale, attivo e dinamico, che ha come fine quello di:

  • favorire la stabilità clinica;
  • ridurre le disabilità conseguenti alla malattia;
  • supportare il mantenimento e la ripresa di un ruolo attivo nella società.

Inoltre, essa deve porsi l’obiettivo di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari, di migliorare la qualità della vita e di incidere complessivamente in modo positivo sulla sopravvivenza.

La riabilitazione in ambito cardiologico non si basa sulla mera raccomandazione di attività fisica e tenore di vita salutare, ma ha sviluppato una serie complessa e strutturata di protocolli che garantiscono, oltre alla sicurezza del percorso, il raggiungimento degli obiettivi fin qui descritti. Sono stati inoltre sviluppati indicatori di processo e di risultato in grado di documentare oggettivamente i miglioramenti ottenuti da questi percorsi.

Le tre fasi della riabilitazione cardiovascolare

La Fase 1 si svolge durante la fase acuta della malattia cardiologica.

L’obiettivo primario è la stabilizzazione clinica a cui si affianca un percorso di educazione -informazione sanitaria, rivolto anche ai familiari del paziente, che comprende la correzione di pregiudizi sulla malattia, la valutazione iniziale dei fattori di rischio residui e l’educazione all’importanza della mobilizzazione e dell’esercizio.

Dal punto di vista fisico in questa fase si effettua un ricondizionamento, sempre sotto supervisione clinica.

La Fase 2 si svolge ne post-acuto e rappresenta quel momento della malattia cardiologica in cui è stata raggiunta una stabilità clinica, ma non ancora un pieno recupero delle condizioni precedenti all’evento patologico.

In questa fase la cardiologia riabilitativa può essere effettuata in regime degenziale o in regime ambulatoriale (Day-hospital).

L’obiettivo è il miglioramento della tolleranza allo sforzo, valutata sia come aumento delle prestazioni complessive che come mantenimento o riduzione dei consumi cardiaci.

Questa fase prevede programmi strutturati di allenamento fisico associati a counseling, ovvero percorsi educativi e psicologici finalizzati alla correzione dei fattori di rischio modificabili, come fumo, alimentazione, sedentarietà e più in generale al cambiamento dello stile di vita.

La Fase 3 si svolge nel lungo termine e rappresenta il percorso di mantenimento di un adeguato livello di attività fisica e di un corretto cambiamento nello stile di vita. L’obiettivo di questa fase infatti non è l’incremento della prestazione fisica, ma il rinforzo della prevenzione secondaria ed il mantenimento del corretto stile di vita impostato durante le precedenti fasi.

Le evidenze scientifiche dimostrano infatti come il mantenimento di quanto appreso durante le prime due fasi del percorso sia fondamentale nella riduzione delle recidive nel lungo periodo. Partecipare ad un gruppo locale di supporto cardiaco, che comprende attività fisica da svolgere in una palestra, contribuisce a mantenere l’attività fisica ed uno stile di vita sano.

Il Programma di Riabilitazione della Casa di Cura/Ospedale Privato Gruppioni

Presso l’Osp. Privato “E. Gruppioni” di Pianoro (BO) è stato sviluppato un programma di Riabilitazione cardiologica con un approccio multidisciplinare basato sulla necessità di adeguare l’offerta di servizi alle esigenze specifiche del singolo individuo.

Esso comprende:

1) Valutazione clinica iniziale per creare un percorso riabilitativo personalizzato gestito dal medico coordinatore del programma che redige un Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) che rappresenta la traccia su cui sarà costituito il programma fisioterapico di quel Paziente.

2) Redazione da parte dei fisioterapisti di un Programma Riabilitativo Individuale (pri), che traspone il progetto creato dal medico riabilitatore in un programma concreto di esercizi ed attività, che verranno effettuati sempre sotto supervisione e monitoraggio, comprendenti attività aerobiche, esercizi di rinforzo muscolare, idrokinesiterapia in piscina e percorsi outdoor.

3) Interventi informativi, educativi e comportamentali per modificare i fattori di rischio, per incoraggiare la sospensione del fumo, il raggiungimento o il mantenimento di un peso corporeo ideale attraverso un’alimentazione corretta, il cambiamento degli stili di vita, grazie ad incontri con nutrizionisti, psicologi, fisioterapisti, medici.

4) Valutazione clinica e strumentale del paziente durante tutte le fasi della riabilitazione.

5) Rivalutazione finale da parte del medico coordinatore del programma che prepara un percorso individuale post-dimissione.

 

Casa di Cura E. Gruppioni

 

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