La prevenzione visiva in età pediatrica

 

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In età pediatrica, ogni apparato del corpo è in fase di sviluppo e necessita la massima attenzione per intercettare precocemente eventuali anomalie. La visita oculistica in età pediatrica è dunque mirata a valutare il grado di sviluppo dell’apparato visivo in base all’età del piccolo paziente, a diagnosticare la presenza di possibili alterazioni sensoriali o muscolari e a programmare un approccio terapeutico efficace quando necessario: una vera e propria prevenzione visiva a 360°.  La visita si compone di due fasi.

La prima prevede la valutazione ortottica, mirata a testare le capacità visive già sviluppate del bambino, eventuali problematiche strabologiche, tramite l’esame della funzionalità dei muscoli estrinseci oculari, la presenza o il rischio di sviluppare un deficit visivo funzionale (ambliopia). Grazie a tutti i dati raccolti durante questa fase della visita, sarà possibile impostare un corretto programma terapeutico-riabilitativo nei casi di diagnosi di strabismo o ambliopia. In base all’età e al conseguente livello di collaborazione da parte del bambino, la valutazione ortottica prevede l’utilizzo di metodiche soggettive (in cui il piccolo paziente partecipa attivamente rispondendo ai test con un adeguato livello di collaborazione) e di metodiche oggettive (utilizzate soprattutto quando il bambino non presenta un sufficiente livello di collaborazione). E’ bene sottolineare che è possibile effettuare una diagnosi e impostare una terapia adeguata anche a un anno di vita.

La seconda fase della visita è la valutazione oftalmologica, mirata a valutare lo stato di salute delle strutture anatomiche oculari e il difetto visivo eventualmente presente. Normalmente questa fase prevede l’instillazione di colliri cicloplegici che:

  • dilatano la pupilla e consentono di valutare in maniera completa le strutture retiniche;
  • bloccano l’accomodazione (messa a fuoco) oculare e consentono di rilevare e quantificare con la massima precisione  un difetto visivo.

A partire dal primo giorno di nascita la luce catturata dai nostri occhi viene trasmessa alla corteccia cerebrale visiva, dove gli impulsi luminosi sono elaborati e trasformati in quelle che diventeranno percezioni visive e successivamente immagini. Lo sviluppo della corteccia visiva e delle abilità visive (acuità visiva, percezione della profondità, percezione dei contrasti) avviene in quello che viene definito “periodo plastico visivo”, fino agli 8 anni circa. Trascorso tale periodo, non è più possibile attuare trattamenti riabilitativi per un recupero funzionale. Ecco perché è fondamentale effettuare tempestivamente una diagnosi e impostare correttamente una terapia riabilitativa, programmando la prima visita oculista in età pediatrica una volta compiuti i 3 anni. Se però i genitori dovessero notare una deviazione oculare (occhio storto), la prima visita deve essere effettuata già a un anno. Fatte salve queste indicazioni generali, una visita oculistica può trovare valida motivazione in presenza di:

  • arrossamento oculare, stropicciamento frequente degli occhi o ammiccamento incontrollato, gonfiore palpebrale ricorrente;
  • atteggiamenti atipici durante l’attività visiva (testa storta, occhi strizzati, necessità di avvicinarsi notevolmente al testo o al televisore);
  • difficoltà o irregolarità nella lettura, nella scrittura o nel disegno;
  • tendenza frequente a chiudere un occhio.

 

Dott. Francesco Carones

Dott. Francesco Carones

 

Dott. Luca Vigo

Dott. Luca Vigo

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