La chirurgia oncoplastica

Focus

La nostra pelle invecchia con il passare del tempo e, anche a seguito dell’esposizione agli agenti atmosferici (freddo, sole/caldo, vento, acqua), può subire trasformazioni che comportano la comparsa di neoformazioni, meglio note come tumori (benigni o maligni). Ad esempio, alcune professioni che obbligano a trascorrere molte ore all’aperto (muratore, marinaio), ma anche l’uso sconsiderato delle lampade abbronzanti, sono causa più o meno diretta di queste neoformazioni, perlopiù benigne fortunatamente.

Le aree più colpite

Le aree anatomiche maggiormente fotoesposte come la testa, le mani, il décolleté e il dorso sono le sedi in cui statisticamente abbiamo maggiori possibilità di sviluppare tumori, che vanno rimossi a prescindere dalla natura maligna o benigna. In particolare, la testa è sede di strutture deputate a funzioni delicatissime ed insostituibili come quelle garantite da orecchie, palpebre,  naso e  bocca, senza dimenticare il cuoio capelluto. Si tratta di strutture di piccole dimensioni con un’anatomia estremamente complessa, formate da tessuti diversi (cute – cartilagine – osso – muscolo – grasso).

La complessità dell’intervento chirurgico

Sulla base della trattazione fin qui esposta, è facile intuire quali siano le difficoltà che si incontrano quando è necessario asportare in modo radicale una neoformazione situata su strutture tanto complesse, ricostruendole in ogni particolare.

Le orecchie, le palpebre, il naso e la bocca, in casi più complicati, impongono di prelevare tessuti da altre sedi del nostro corpo (definite sedi donatrici), senza i quali non sarebbe possibile ripristinare il volume distrutto dal tumore e demolito dal chirurgo onco-plastico, ma soprattutto conservarne la funzione…si pensi solo alle palpebre.

Il costante miglioramento delle nostre conoscenze cliniche e chirurgiche, unito all’evoluzione tecnologica, permette la diagnosi sempre più precoce di questi nostri nemici, consentendo terapie mediche e soprattutto chirurgiche efficienti, sempre più spesso risolutive, molto meno invalidanti, esteticamente più valide e durature.

La Chirurgia Onco-Plastica

La lunga esperienza chirurgica acquisita ha determinato lo sviluppo di una nuova filosofia ricostruttiva che è sfociata in una maggiore consapevolezza da parte della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, fino alla nascita di una specifica sotto-branca: la Chirurgia Onco-Plastica Facciale e Corporea. Quest’ultima rappresenta oggi l’approccio più moderno, in quanto riunisce le esperienze di chirurgia demolitiva oncologica, di chirurgia ricostruttiva traumatologica/malformativa  e di chirurgia estetica, una volta lontane e di pertinenza di chirurghi con estrazione diversa.

Le tre finalità

Essa si prefigge 3 finalità precise:

  1.  La corretta radicalità oncologica
  2.  Il mantenimento della funzionalità
  3. L’ottenimento di risultati estetici di alto livello.

In alcuni casi infatti è possibile raggiungere risultati estetici che vanno a migliorare l’aspetto estetico: la rimozione di una neoplasia cutanea può essere lo spunto per ringiovanire il naso, la bocca, le palpebre, le orecchie, o il viso in toto.

La Laser Chirurgia

In questa logica da qualche anno è entrata prepotentemente nell’armamentario del chirurgo plastico la laser chirurgia; essa rappresenta oggi il golden standard nella terapia di quelle anomalie e neoformazioni superficiali benigne o a bassa malignità, ma che con il tempo potrebbero trasformarsi in lesioni ben più pericolose ed invalidanti. Tra le varie tipologie di laser oggi a disposizione il laser CO2 frazionale superpulsato è in grado di fornire risultati estetici insperati fino a pochi anni fa. Naturalmente, queste tecnologie tanto sofisticate (e altrettanto pericolose) devono essere maneggiate da chirurgo plastico adeguatamente formato, che rappresenta l’unica figura in grado di coniugare la corretta diagnosi clinica con il programma di laser chirurgia più indicato per quel determinato paziente.

In conclusione appena notiamo la comparsa di neoformazioni che prima non erano presenti, o la trasformazione di quelle già presenti, è necessaria una visita specialistica che faccia chiarezza e indichi, se necessario, il percorso da intraprendere.

Dott. Donatello Di Mascio

 

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