Il Cheratocono, questo sconosciuto

l'esperto risponde

Dott. Carones, che cos’è il Cheratocono?

Il Cheratocono è una patologia di carattere degenerativo prevalentemente bilaterale che prevede un progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea nel settore centrale o inferiore, con la formazione di un conseguente astigmatismo asimmetrico che compromette gradualmente qualità e quantità della visione. Pur essendo una patologia rara, si stima che abbia un’incidenza (nuovi casi per anno) attorno ad un caso per 1000 abitanti. Il Cheratocono si manifesta normalmente prima in un occhio per poi colpire anche l’altro a distanza di tempo. Quando la riduzione della capacità visiva raggiungibile e lo spessore corneale apicale risultano estremamente ridotti si rende necessario il trapianto di cornea.

 Quali sono le cause?

Nonostante i numerosi studi compiuti per indagare e riconoscere le cause di questa patologia, ad oggi vi sono solamente delle ipotesi eziologiche legate ad osservazioni ed evidenze cliniche. L’idea su cui la comunità medico-scientifica concorda è che vi sia una predisposizione genetico-ereditaria a cui si sommano fattori ambientali. Tra questi ultimi fattori riconosciamo i seguenti:

STRESS MECCANICO (sono stati individuati alcuni fattori, in particolare l’eye rubbing e l’utilizzo di Lenti a Contatto non corneo-conformi, che rappresentano uno stress meccanico continuo della superficie corneale con conseguente indebolimento e sfiancamento dei tessuti).

STRESS OSSIDATIVO (Indagini effettuate sui tessuti corneali di pazienti affetti da Cheratocono hanno evidenziato la presenza eccessiva di radicali liberi, cioè di sostanze di scarto del metabolismo cellulare che non verrebbero eliminate in maniera sufficiente e corretta. L’accumulo nei tessuti di queste sostanze porterebbe ad una alterazione della struttura del collagene corneale con conseguente perdita di elasticità).

COMPONENTE ORMONALE (L’esistenza di una correlazione tra ormoni ed insorgenza e progressione del Cheratocono è ancora oggi oggetto di studi. E’ stato dimostrato che l’insorgenza della patologia avviene comunemente in età adolescenziale ed una evoluzione più rapida in alcune donne è stata notata in concomitanza con la gravidanza.

 Come influisce sulla visione?

Il Cheratocono è una patologia che implica non soltanto una modificazione morfologica della cornea, ma anche un’alterazione della struttura dei tessuti corneali. La cornea sana si presenta come una moltitudine di fibrille di collagene organizzate in modo tale da conferire una determinata solidità, trasparenza ed azione di filtro selettivo nei confronti delle radiazioni luminose. Il paziente affetto da Cheratocono può sperimentare così la presenza, soprattutto nella visione notturna, di aberrazioni quali il Glare (abbagliamento), lo Starburst (effetto raggiera), il Ghosting (sdoppiamento con immagine fantasma), la Coma (scia luminosa), l’Halo (alone luminoso) ed il Blurring (sfuocamento diffuso). Nelle forme iniziali le aberrazioni compaiono esclusivamente nell’osservazione di fonti luminose su sfondo scuro e possono essere mitigate dall’utilizzo di occhiali correttivi, mentre nelle forme medie ed avanzate le aberrazioni affliggono anche la visione diurna e l’utilizzo dell’occhiale correttivo risulta insufficiente e scarsamente vantaggioso. In questi casi si rende necessario l’utilizzo di Lenti a Contatto o il trattamento chirurgico ove possibile ed indicato.

 Quali sono le opzioni di trattamento conservative?

Nel Cheratocono la chirurgia conservativa è mirata ad incrementare la capacità visiva del paziente o a stabilizzare l’evoluzione della patologia, procrastinando/evitando la possibilità di ricorrere ad un trapianto di cornea. La possibilità di attuare provvedimenti chirurgici conservativi dipende dalle caratteristiche della cornea da trattare e dalla valutazione del possibile risultato raggiungibile, ma è anche il frutto di una valutazione accurata da parte del chirurgo e di un confronto con le aspettative del paziente. L’IMPIANTO DI ANELLI INTRACORNEALI è una tecnica mirata ad ottenere un incremento dell’acuità visiva ed una riduzione delle aberrazioni ottiche tramite un “rimodellamento” della superficie corneale. Per raggiungere tale obiettivo vengono impiantati dei segmenti in materiale plastico all’interno della struttura corneale, così da appiattire la zona centrale corneale e ridurre in maniera significativa l’astigmatismo irregolare causato dalla forma conica assunta dalla cornea. Il CROSS-LINKING CORNEALE rappresenta ad oggi la migliore possibilità parachirurgica di bloccare o rallentare l’evoluzione del Cheratocono. Questa tecnica è nata inizialmente per tutti quei pazienti che manifestavano una progressione del quadro clinico nel tempo e per tutti i pazienti in età giovanile in cui è possibile evitare in tal modo un aggravamento più rapido della degenerazione. Tale tecnica consiste nell’applicazione di una particolare vitamina (Riboflavina) che viene attivata grazie all’utilizzo di raggi UV e che permette di rinforzare la struttura corneale grazie alla formazione di nuovi link (collegamenti) tra le fibre di collagene che compongono la struttura portante della cornea e  bloccare o ridurre l’avanzamento della patologia,

In cosa consiste il trattamento riabilitativo del Cheratocono con Lenti a Contatto?

Il Cheratocono, così come le altre degenerazioni corneali, da luogo nella sua evoluzione ad una irregolarità della superficie corneale che affligge progressivamente la visione fino a comprometterla. Da un punto di vista puramente refrattivo si generano difetti visivi (soprattutto astigmatici) asimmetrici, che in una prima fase possono essere corretti in maniera soddisfacente con occhiali. Talvolta però, quando la correzione con occhiali non è sufficiente o non è ben tollerata dal paziente, si ricorre alla compensazione di tali difetti tramite l’utilizzo delle Lenti a Contatto. E’ doveroso specificare che il ruolo primario delle Lenti a Contatto è di carattere RIABILITATIVO, mirato cioè al ripristino della visione in termini di qualità e quantità. L’applicazione di Lenti a Contatto su cornee irregolari e patologiche rientra inoltre nelle competenze della Contattologia Medica, branca che si occupa di garantire un approccio clinicamente corretto e che si pone come primo obiettivo la salvaguardia dei meccanismi fisiologici della superficie oculare.

Quanto è importante la Prevenzione del Cheratocono?

Uno degli argomenti più importanti ma paradossalmente meno trattati quando si parla di Cheratocono è la prevenzione. Ad oggi esistono metodiche di esame clinico in grado di poter evidenziare i primi segni clinici della presenza di una degenerazione corneale prima che si manifestino i sintomi visivi tipici e che vi sia quindi una compromissione della visione. In questi casi il trattamento preventivo o precoce può evitare l’evoluzione della patologia facilitandone la gestione nel tempo. La prevenzione deve essere indirizzata verso quelle categorie di soggetti in cui esistono fattori di rischio predisponenti, come ad esempio i SOGGETTI IN ETA’ PEDIATRICA O ADOLESCENZIALE in cui sia riscontrata una familiarità positiva per Cheratocono o altre forme degenerative corneali. Ulteriori fattori predisponenti per questa categoria di soggetti è il riscontro di astigmatismo corneali con caratteristica evolutiva o di eye rubbing (sfregamento frequente degli occhi) e l’utilizzo di Lenti a Contatto.  Ad oggi, la Prevenzione nel Cheratocono, come in numerose altre malattie, rappresenta l’arma più valida per effettuare una diagnosi precoce e per bloccare in maniera efficace l’evoluzione della patologia, riducendone gli effetti sulla qualità di vita.

 

Dott. Francesco Carones

Dott. Francesco Carones

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