Idrocolonterapia

Idrocolonterapia

Glossario Medico

E’ noto da tempo che l’accumulo di residui fecali nel tratto di intestino chiamato colon è causa di molti problemi che minano la salute dell’intero organismo. Se il colon è sottoposto ad un accumulo di materiale fecale, che può raggiungere anche i 5 Kg (!!), questo materiale, inutile ma soprattutto tossico, andrà inevitabilmente a disturbare la flora batterica fisiologica, favorendo così lo sviluppo di germi e funghi patogeni e la dissemina in tutto l’organismo di tossine.

Una flora intestinale funzionante è, dal punto di vista fisiologico, una condizione importante di un organismo sano.

I disturbi della colonizzazione dei germi che spesso vengono acquisiti sin dalla prima infanzia e che possono essere provocati anche mediante infezioni, alimentazione non corretta, abuso di farmaci e di antibiotici sono la causa di frequente diarrea o di stipsi e meteorismo e acquistano una grande importanza per il mantenimento di un sistema adeguato di difesa dell’organismo.

La moltiplicazione di germi patogeni conduce, come già noto da molto tempo, alla formazione di sostanze tossiche endogene, allo squilibrio metabolico e ad una dissemina linfatica di tossine con il relativo possibile deposito nel tessuto connettivo. Inoltre, una disbiosi intestinale provoca, mediante un assorbimento di antigeni, un sovraccarico sino ad esaurimento dell’attività del sistema immunitario associato all’intestino.

Un pò di storia

Nel 1916 A. Nissle, mise in evidenza che soldati che presentavano un colibatterio come simbionte nell’intestino erano preservati dalla dissenteria e da altre infezioni intestinali. Questo batterio sembrava, inoltre,  proteggere dai batteri del tifo. Più avanti negli anni, Nissle, divenuto famoso batteriologo all’Università di Friburgo, affermò l’esistenza di una relazione tra lo stato della flora intestinale e numerose malattie croniche: oggi si può dire che Nissle è stato l’inventore della simbiosi tra uomo e batteri utili. E’ da aggiungere che Nissle riconobbe già a quei tempi il ruolo dei colibatteri altamente antagonisti come stimolatori immunitari non specifici. Spetta a lui l’aver coniato il termine “disbattere” oggi sostituito dal termine “disbiosi”: di conseguenza, la terapia della disbiosi viene denominata “conduzione simbiotica”.

L’organismo umano ha un carico antigene legato alla sua superficie corporea dove tutte le sostanze estranee vengono considerate come antigeni nel senso più ampio della parola. La superficie della cute è valutata in circa 2 mq, quella alveolare dei due polmoni circa 80 mq, quella intestinale circa 300 mq.

Tra i tanti antigeni cutanei, si ricordano i batteri,  le loro tossine, virus, sostanze e veleni vegetali e animali, proteine eterogenee. Secondo Gebbers, sogliono soggiornare sulla superficie cutanea di una persona sana 10 alla 12esima batteri e nell’intestino circa 10 alla 14esima, cioè una quantità di antigeni di gran lunga maggiore di quella presente sulla cute!

Per impedire le serie conseguenze che una simile situazione può determinare esiste un trattamento assai diffuso negli Stati Uniti e ormai anche in Europa che provvede al lavaggio profondo del colon. Da qui, idroterapia del colon.

Le caratteristiche

Si tratta di una terapia dolce, praticabile in ambiente medico, e che deve essere eseguita solo da personale medico, non dolorosa e indenne da qualsiasi effetto collaterale.

Mediante uno speculum introdotto nel retto ben lubrificato viene fatta scorrere, a bassa pressione, acqua depurata e a temperatura corporea; l’acqua e il materiale fecale, vengono poi fatti defluire direttamente nel tubo dello scarico igienico. Questo flusso di acqua in andata e ritorno, si protrae per circa 30 minuti, e ha lo scopo di scrostare ed eliminare progressivamente il materiale fecale che nel corso degli anni si è andato stratificando sulla parete del colon, provocano uno stato di intossicazione generale.

Le indicazioni

Il lavaggio del colon dovrebbe diventare un trattamento di routine per poter beneficiare di un definitivo miglioramento del benessere generale. L’indicazione più importante alla idrocolonterapia è rappresentata dalla disbiosi intestinale nei suoi vari gradi di gravità, causata da micosi, parassitosi, intossicazione da farmaci o metalli pesanti, intolleranze alimentari. Rappresentano inoltre una sicura indicazione all’idrocolonterapia anche le patologie cronico-degenerative quali diabete, malattie autoimmuni, reumatismi articolari, sofferenza epatica e le neoplasie (escluso quelle del colon) per la decisa azione detossinante di questa terapia sull’intero organismo.

Ottimi risultati si ottengono nelle eruzioni cutanee acneiche ed eczematose, nelle dermatiti, nei soggetti con pelle secca e squamosa; nei disturbi del sistema linfatico quali linfedema, cellulite, obesità “difficili”; ancora, la stipsi, le cosiddette “coliti”, il meteorismo intestinale, l’alitosi, in alcuni tipi di cefalee, negli stati di affaticamento, nella toeletta intestinale prima di un esame di colonscopia, prima e dopo interventi chirurgici e nel caso di para e tetraparesi.

La tempistica

A seconda dei casi il numero di sedute varia da 4 ad un massimo di 30 sedute e comunque la durata del ciclo è possibile stabilirla mentre si eseguono i lavaggi, perché è possibile controllare direttamente la fuoriuscita delle scorie, grazie ad una finestra illuminata presente nell’apparecchio, e quindi valutare lo stato di incrostazione del colon.

Controindicazioni

Veramente poche sono le controindicazioni a questa terapia: insufficienza cardiaca grave, cirrosi epatica scompensata, neoplasie del colon, recenti interventi chirurgici addominali, emorragie intestinali e la gravidanza.

In conclusione, l’idrocolonterapia si può e si deve integrare in un complesso di eventi terapeutici tutti volti alla cura dell’organismo nel suo complesso, non solo il fegato o l’intestino ma anche i suoi vissuti emotivi. Perché liberarsi da ogni tipo di scorie, materiali e non, può rappresentare un’inversione di marcia nel proprio stile di vit,a oggi così spesso autodistruttivo. Non basta allungare la durata media della vita delle persone, bisogna anche cercare di migliorarne la qualità, compito questo ben più difficile, ma non impossibile!

Dott.ssa Patrizia Castellacci

Dott.ssa Patrizia Castellacci

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