Deglutire, facile ma…

Deglutire, facile ma...

 

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Deglutire è un’azione che compiamo di solito senza pensarci, quando mangiamo, beviamo, parliamo, proviamo ansia, timore, preoccupazione, ma anche quando abbiamo mal di gola. Si tratta di un processo, all’apparenza semplice, che consente di trasferire ciò che ingeriamo dalla bocca allo stomaco. Non tutti deglutiscono allo stesso modo perché non tutti deglutiscono correttamente. Quando introduciamo cibo o liquidi, denti e lingua giocano un ruolo fondamentale, con quest’ultima che esercita una pressione di circa un chilo ad ogni atto deglutorio, favorendo il passaggio del cosiddetto bolo alimentare prima nella faringe, poi nell’esofago infine nello stomaco. Un iter molto veloce che si ripete in media 200 volte al giorno considerando anche la deglutizione spontanea della saliva.

Ma come avviene una deglutizione corretta? La punta della lingua deve toccare la papilla retroincisiva superiore e, con una serie di contrazioni dei muscoli coinvolti, i denti devono entrare in contatto tra di loro. A questo punto la lingua si appiattisce sul palato, facilitando la progressione di quanto è nella bocca verso la parte posteriore; il palato molle si solleva e chiude le fosse nasali, contemporaneamente anche la laringe fa altrettanto. Con l’apertura dell’esofago il bolo può passare dalla faringe all’esofago e da lì nello stomaco.

Quando questo processo, più lungo a essere descritto che a realizzarsi nella realtà, non si compie correttamente si parla di “deglutizione atipica (o deviata)”, frequente nei bambini, ma presente anche in quegli adulti che non sono stati corretti da bambini. Essa si verifica quando la lingua crea disturbo tra le arcate dentali: a differenza della deglutizione normale, infatti, in cui le labbra restano chiuse, nella deglutizione scorretta le labbra tendono a restare aperte. Per riuscire a chiuderle, il soggetto deve fare uno sforzo anomalo con i muscoli della faccia, provocando una contrazione eccessiva e portando la lingua a interporsi tra i denti. Solitamente quando deglutiamo i denti delle due arcate si toccano, ma nella deglutizione atipica ciò non avviene perché la lingua impedisce la chiusura del morso.

Se non viene corretta in tempo, questa cattiva tendenza può portare a diverse conseguenze odontoiatriche negative, tra cui lo sviluppo irregolare delle arcate dentarie, con conseguente malocclusione oppure a problemi ortodontici, da risolvere poi con cure specifiche o apparecchi dentali. La deglutizione atipica non è assolutamente da sottovalutare ed è favorita da diversi fattori, primo fra tutti l’abuso di biberon, ciucci o altri strumenti utilizzati durante lo svezzamento del bambino, ivi compresa la pratica di succhiare il dito.

Il consiglio per prevenire il problema non può dunque che essere quello di limitare l’uso di ciucci e biberon, preferendo sempre l’insegnamento di una masticazione e quindi deglutizione corretta il prima possibile. Il trattamento più noto della deglutizione atipica è quello logopedico, attuato attraverso la terapia miofunzionale secondo Garliner, ovviamente abbinata alla progressiva eliminazione delle abitudini viziate. Si tratta di una serie graduale di esercizi mirati alla correzione della postura della lingua e al rendere automatico il giusto meccanismo di deglutizione. Come è facile intuire, però, essi non sono eseguibili in età infantile, per cui sarebbe meglio non arrivare al punto di dovervi ricorrere perché ciò vorrebbe dire che il disturbo non è stato prevenuto adeguatamente da bambini.

 

Dott.ssa Federica De Pascalis

Dott.ssa Federica De Pascalis

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