Consigli per i pranzi delle feste e…buona Pasqua!

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Eccoci arrivati alla Pasqua! Tanti Auguri!!

E adesso che da febbraio tanti si sono messi a regime per perdere qualche chilo, come si fa?

La Pasqua rischia di cancellare i (primi) risultati raggiunti e allora come ci dobbiamo comportare il giorno di Pasqua ed anche i successivi?

Primo consiglio: antipasti proteici

Il fatto nuovo, di cui non tutti sono consapevoli, è che già in tanti, e da diversi anni, hanno iniziato a festeggiare la Pasqua in modo più moderato.

Va bene, ma a parte il saltare la colazione, o consumare solamente una mela, e bandire i fritti durante il pasto, per arrivare vuoti al lauto pasto, cos’altro si può fare?

Ad esempio, vanno limitati i carboidrati a favore di proteine e verdure; per cui, lasciando intatto il primo piatto o i primi piatti, che sicuramente saranno speciali, ricchi e gustosi, cerchiamo di arrivarci avendo già consumato un antipasto leggero.

No ad antipasti con: pastellati, fritti, formaggi, preparati in crosta.

Si ad antipasti con: sottoli, sottaceti, leggeri di carne o pesce e verdurine varie e colorate che allietano la tavola.

Secondo consiglio: evitiamo i prodotti da forno

Dall’antipasto arriviamo al primo piatto, che ci siamo riproposti di mantenere per intero passando poi al secondo, o ai secondi, a seconda della tradizione a cui siamo legati.

Evitiamo: patate, focaccine, pane, grissini di accompagno.

Via libera a: verdure crude o leggermente saltate che sicuramente non mancheranno (evitiamo quelle con creme o besciamella).

…e finalmente il dolce

Arriviamo dulcis in fundo all’agognata colomba: che fare?

C’è chi la propone asciutta e chi la bagna con crema di zabaione o liquori, e chi la vuole col gelato sopra…

Accettiamo un assaggio: metà porzione è la quantità giusta che ci permette di stare in compagnia con gli altri, ma anche di dimostrare che abbiamo già mangiato e goduto in abbondanza senza scontentare chi ha preparato per noi.

E se invece mangiassimo tutto? Sì, ma nella giusta proporzione

A questo iter, che si basa su scelte qualitative, è possibile sostituire un altro iter, che invece si basa su scelte quantitative.

Cioè? Decido per esempio di non rinunciare a nulla, proprio a nulla, ai fritti sono ammessi, ai formaggi, ma delle tante portate che sfileranno sotto il mio naso scelgo di consumare solo un terzo di ciascuna.

Con la scusa che vogliamo arrivare in fondo ed assaggiare tutto, non sfigureremo, facendo onore alla tavola.

La sera di Pasqua va da sé che difficilmente sentiremo la necessità di fare cena e, se ce la offrono, sarebbe meglio declinare

E a Pasquetta? Ascoltiamo solo il nostro organismo

Non consumiamo nulla finché realmente lo stomaco non brontola.

Beviamo invece tanta acqua; quando sentiremo il pungolo del languore allora ci chiederemo: che ore sono?

Difficilmente sarà l’ora di colazione, più probabilmente sarà tarda mattinata e allora un frutto sarà sufficiente sapendo che a breve andremo a pranzo.

Se non è proprio necessario, meglio non mangiare nulla fino all’ora di pranzo.

Ci sediamo quindi nuovamente a tavola, inutile precisare che non avremo una fame da lupi, piuttosto sentiremo qualcosa di più moderato e quindi in modo moderato dovremo rispondere.

In presenza di un regime dietetico

Chi ha già un regime dietetico in corso e non è invitato in compagnia, può serenamente seguire la moderazione, ma chi è invitato a pranzo anche il giorno di Pasquetta?

In tal caso, decliniamo gli antipasti, teniamoci per i primi ed i secondi, ma evitando i carboidrati che accompagnano i secondi.

Vanno sempre bene le verdure crude o cucinate in modo leggero; questa volta però niente dolce, meglio un frutto o una macedonia.

In fascia serale un brodo vegetale leggero ed un’insalata saranno sufficienti.

E il giorno dopo?

Nel “day after” tornare all’alimentazione normale, o alla dieta, non dovrebbe essere un problema, considerato l’inevitabile sovraccarico, ma sarebbe importante riprendere subito l’attività fisica (in assenza di specifiche controindicazioni).

Di nuovo: Tanti Auguri!

 

Dott.ssa Valeria Cantarelli

 

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